Agli amanti del balletto che seguono i premi internazionali e ricorderanno il nostro reportage dal Teatro Bol’šoj di Mosca per il “Benois de la danse”, segnaliamo ora il premio gemellato, lo storico “Positano premia la danza Léonide Massine”. In programma il 6 e 7 settembre nell’incantevole località della Costiera amalfitana, può essere l’occasione per scoprire o ritornare in quel perduto Eden della danza, che ancora villaggio di pescatori incantò gli artisti dei Ballets Russes di Djagilev: Nižinskij, Bakst, Stravinskij.
Léonide Massine e Li Galli
Innamoratosene perdutamente, il coreografo Léonide Massine nel 1924 acquistò i tre scogli dell’Isola di Li Galli a poche miglia dalla costa. La famiglia locale dei Parlato che gliela vendette per 300mila lire si vantava di aver ceduto a «un russo pazzo una roccia dove solo i conigli potevano vivere». In effetti l’artista tentò per tutta la vita di farne un centro per ballerini e coreografi, ma la furia dei marosi ebbe la meglio, distruggendo anche l’anfiteatro. L’epigrafe sul molo di Positano e il premio istituito a suo nome nel 1969 suonano a risarcimento di un sogno infranto.
Rudolf Nureyev: mondanità a Positano
Di passaggio a Positano per ritirare il Premio, nel 1989 Rudolf Nureyev acquistò l’Isola di lentischi e corbezzoli, squassata dalle onde, eleggendola a sua dimora estiva. Arredò la villa modellata da Le Corbusier con il suo gusto opulento e nella torre saracena ricavò una sala ballo con sbarra e specchi. Sulla terraferma tornava la sera per le feste mondane o per cenare alla Buca di Bacco, come ricorda l’iscrizione sul lungomare. Avvolto in un cappotto, tremante per la malattia, Nureyev baciò la terra di Li Galli quando quell’ultima estate la lasciò, certo che non vi sarebbe più tornato.
Étoiles in Costiera
Le sirene di Positano da 47 anni richiamano al Premio i grandi della danza, felici di percorrere i vicoli del paese e di immergersi in quel mare. Con la direzione generale e artistica di Laura Valente, Alfio Agostini consulente artistico e coordinatore della giuria di critici, il Premio porta anche quest’anno in Costiera étoiles celebri ed emergenti di talento.
Il palmarès di questa edizione
Nel corso del Gala alla Spiaggia Grande di Positano (sabato 7 settembre, ore 21.00, ingresso libero), quest’anno il premio “alla carriera” andrà al coreografo spagnolo Nacho Duato, omaggiato con Cor Perdut da due danzatori della Compañía Nacional de Danza.
Il premio del gemellaggio “Benois/Massine Mosca/Positano”, rappresentato alla serata dalla direttrice artistica Nina Loory e dalla presidente Regina Nikiforova, lo riceverà Vadim Muntagirov, squisito Principal del Royal Ballet, già vincitore del premio russo, che si esibirà nella variazione del balletto La Bayadère.
Riceverà il premio speciale “Ballerina dell’anno” Svetlana Zakharova, Prima ballerina del Bol’šoj ed Étoile della Scala, che si esibirà nel duo da Caravaggio di Mauro Bigonzetti. Accanto a lei uno dei premiati tra i “Danzatori dell’anno sulla scena internazionale”: Jacopo Tissi, l’italiano del Bol’šoj che ha vissuto una grande stagione.
Stesso riconoscimento per altri due nostri fuoriclasse: Mattia Semperboni, scaligero rivelatosi come Alì nel Corsaire la cui variazione riproporrà durante il Gala, e Salvatore Manzo, del Teatro San Carlo di Napoli, che si esibirà nel solo Omaggio a Verdi di Giuseppe Picone. Nella categoria anche la brillante cubana Marlen Fuerte dell’Opéra di Nizza, che si presenterà in un estratto di Danses du Faust di Éric Vu-An. Il premio speciale “Talento campano emergente” andrà alla danzatrice e coreografa Luna Cenere, giovane protagonista del contemporaneo italiano.
In onore di Gilbert Mayer, cui è assegnato il premio “Per l’insegnamento” si esibiranno due ballerini dell’Opéra di Parigi di origine italiana, Bianca Scudamore e Francesco Mura, nei pas de deux Carnevale di Venezia ed Esmeralda. Mentre il premio “Giovane speranza italiana sulla scena internazionale” sarà per Camilla Mazzi, diplomata all’Accademia del Bol’šoj, ora nel Corpo di ballo del Teatro Mariinskij, che presenterà il pas deux del II atto dal Lago dei cigni accanto a Ramanbek Bejšenaliev.
Immagine di copertina Marlen Fuerte
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