È città della musica Baden-Baden: la dacha estiva di Brahms al limitare del bosco evoca felici memorie, che il Festspielhaus tiene vive con cartelloni operistici e sinfonici d’eccellenza. Ma anche la danza è accolta nel moderno teatro da 2500 posti inglobato in una stazione ferroviaria Jugendstil: diversi gli appuntamenti tersicorei in stagione, che toccano il culmine con la ventennale residenza natalizia del Balletto Mariinskij.
Il Balletto Mariinskij
Immancabile appuntamento per gli amanti della compagnia di San Pietroburgo, che sempre più raramente si affaccia in tour in Europa, men che mai in Italia. La ritroviamo dunque in Germania, nella bella cittadina termale dove gli artisti del XIX secolo, russi soprattutto, si ristoravano tra la mondanità.
Non è svanita del tutto quell’atmosfera. Continuano ad essere innumerevoli i viaggiatori russi (oggi diremmo turisti), ma da tutta la Germania e dall’Europa intera arrivano spettatori per ammirare il Mariinskij. Ogni anno un’intera settimana di spettacoli a cavallo del Natale, che permette in pochi giorni di assistere a più di un balletto. Tre i titoli di quest 2019, tutti molto popolari ma rari da vedere in Occidente. Valore aggiunto la presenza dell’Orchestra del Teatro Mariinskij, che ancor più raramente accompagna in tournée la compagnia di balletto.
Una Bella addormentata sovietica
L’inaugurazione è con La Bella addormentata (21, 22, 23 dicembre), il capolavoro di Petipa su partitura di Čajkovskij che il Mariinskij ha in repertorio nella versione sovietica del 1952 del coreografo Konstantin Sergeev.
Le ricostruzioni filologiche degli ultimi anni hanno svelato il vero volto di questo balletto, ma va detto che l’edizione del Mariinskij resta la più poetica e struggente. L’occasione migliore per ammirare l’impareggiabile corpo di ballo femminile, insuperabile nel tableau della visione del secondo atto, così come gli eccellenti solisti impegnati nei tanti ruoli fiabeschi del balletto.
La compagnia si fa giustamente vanto di lanciare giovanissimi talenti, soprattutto ballerine, appena diplomate alla leggendaria Accademia Vaganova. Tra i nomi in cartellone quest’anno appaiono neodiplomate che non vediamo l’ora di ammirare dal vivo dopo averne sbirciato le doti sui social networks.
Per esempio Marija Bulanova, interprete della Fata dei lillà, o Anastasia Nuikina e Aleksandra Kiteeva nei ruoli delle tante fate. Tra loro c’è anche un’italiana, Camilla Mazzi da Torino. Nelle parti principali brilleranno le stelle della compagnia: la bellissima Alina Somova con il danseur noble Vladimir Škljarov; la tecnicienne Viktoria Terëškina con l’elegante Timur Askerov; l’incantevole Olesja Novikova con il virtuoso Kimin Kim.
Lo Schiaccianoci d’antan
Al Festspiehaus non manca mai Lo Schiaccianoci, e sarà sempre sold out, anche perché il Mariinskij lo presenta in una delle più riuscite versioni del capolavoro di Petipa e Ivanov su partitura di Čajkovskij. È datato 1934 e porta la firma di un altro maestro sovietico, Vasilij Vajnonen.
Ineffabile la malia del fiocchi di neve, squisito il passo a due sotto la nevicata, struggente il grand pas de six finale, al posto del tradizionale pas de deux, colpo di genio di questa edizione. D’epoca l’allestimento scenico e i costumi, firmati da Simon Virsaladze: un regno fiabesco dove incantano soldatini e maschere, battaglie tra giocattoli e danze di carattere.
Anche questa un’occasione per ammirare Solisti e Primi ballerini della compagnia. In cartellone alla prima rappresentazione, accanto all’affascinante Vladimir Škljarov, una giovanissima ballerina su cui il direttore del ballo, Jurij Fateev, sta puntanto molto: Mai Nagahisha, giapponese formatasi in Francia (25 dicembre). Tutto russo il cast della matinée con i brillanti Renata Šakirova e Maksim Žužin, (26 dicembre m.) mentre la sera la bella Alina Somova sarà affiancata da un altro straniero della compagnia, il coreano volante Kimin Kim (26 dicembre).
Gioielli imperiali
Serata conclusiva del tour con il trittico Jewels di George Balanchine (27 dicembre), che il Mariinskij ha in repertorio da vent’anni e lo interpreta come nessun’altra compagnia. Un balletto ispirato al coreografo dalle parures di gioielli firmate Van Cleef & Arpels, ma anche alle epoche musicali: Emeralds evocherebbe la Francia romantica di Fauré, Rubies l’America del jazz di Stravinskij, Diamonds la Russia imperiale di Čajkovskij.
Forse la più sentita questa terza parte, perché Balanchine, emigré russo negli Stati Uniti, non aveva mai dimenticato la Pietroburgo zarista e il Teatro Mariinskij dove era cresciuto. Stellare il cast stellare previsto a Baden-Baden: da notare la deliziosa emergente Daria Ionova in Emeralds, i brillanti Renata Šakirova, Marija Bulanova e Kimin Kim in Rubies, la zarina Viktoria Terëškina in coppia con Timur Askerov in Diamonds.
Non resta che organizzarsi e partire.