Sidi Larbi Cherkaoui: un campione di métissage

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Campione di métissage, il coreografo belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui si è votato ad esplorare ogni disciplina dello spettacolo: dalla danza, all’opera, al cinema, alla pop music, al musical. Atteso in Italia a settembre con l’hit Sutra, protagonisti i monaci Shaolin, e con il nuovo Session, jam di danze e ritmi irlandesi, il quarantatreenne artista ci racconta come si muove tra collaborazioni ardite.

Sidi Larbi Cherkaoui, lei è maestro di contaminazione: come fa?

Ma io non mi sento un maestro, piuttosto una specie di apprendista che impara sempre e trasmette al pubblico. Vorrei che fosse così fino alla fine della mia vita. Mi definirei un camaleonte, che cambia colore secondo il progetto, a teatro o al cinema. Ogni volta cerco di adattarmi ed entrare in quell’universo.

Ballando con le stelle

Con Beyoncé come ha lavorato per il videoclip Apeshit, girato (con polemiche) al Louvre?

Con lei avevo già collaborato: per i Grammy quando si esibì incinta e per un concerto di raccolta fondi per le vittime afroamericane della polizia. In Apeshit ho voluto una coreografia in cui Beyoncé, Jay Z e le loro 13 danzatrici nere entrassero per contrasto, con la loro storia, in un luogo di rappresentazione dell’arte e della cultura occidentale qual è il Louvre. Lavorare con Beyoncé è fantastico: oltre ad essere una cantante fuoriclasse è molto dotata per la danza e affina sempre la sua tecnica.

Nel film Anna Karenina ha fatto ballare anche le superstar Keira Knightley e Jude Law: come se la sono cavata?

Keira ha un grande talento, Jude è stato molto generoso. Nel film di Joe Wright, tutto ambientato in un teatro, erano costantemente in scena: ogni personaggio era un faux semblant, nessuno poteva essere se stesso. Per loro e per i 50 danzatori ho creato un valzer  contemporaneo, con le braccia costantemente intrecciate, ribattezzato “valzer Cherckaoui”.

Minoranze in ballo

Nel film Girl, storia di un adolescente in transizione che vuole diventare ballerina, come ha lavorato con il protagonista?

Da anni Lukas Dont, amico regista appena 27enne, mi parlava dell’idea di questo film. Insieme abbiamo sviluppato la fisionomia del protagonista, finché tramite audizione abbiamo trovato Victor Polster, che ci colpì subito per la sua capacità di trovare in sé sia il lato femminile che quello maschile. Victor era un allievo ballerino, che ha lavorato come un pazzo per imparare a danzare sulle punte. Volevo che fosse una figura classica, ma con un lato molto fisico.

Le sembra una realtà possibile quella di ballerini transgenders nel balletto classico?

È già realtà in alcune compagnie, ci sono diversi esempi. Certo, anche se questo universo esiste, il mondo del balletto non è ancora pronto ad accettarlo, ma è giusto che impari a guardare alla realtà di genere in modo più aperto. La società non è generosa con le minoranze, di genere ed etniche: sta a noi lottare perché sappia rappresentarle tutte. La normalità dovrà essere la diversità tra le persone.

Questione di stile 

Com’è nata invece la collaborazione con Marina Abramovic per le scene di Boléro all’Opéra di Parigi?

Un balletto a quattro mani, con Damien Jalet, il coreografo di Suspiria di Guadagnino: da 18 anni lavoriamo insieme e da tempo siamo amici di Marina e la ammiriamo. Artisticamente è molto chiara, nonostante il suo côté concettuale, intelligentissima e con grande senso dell’umorismo.

I costumi erano di Riccardo Tisci. Tante sono le sue collaborazioni con fashion designers.

Sì, ho avuto costumi di Karl Lagerfeld, Dries van Noten, Hedi Slimane, Iris van Herpen… Cerco di lavorare con un fashion designer che ammiro in ogni mio progetto. E sì, io stesso amo la moda: mi piace vestire Alexander McQueen e Vivien Westwood.

Ultimi progetti?

Jagged Little Pill: un musical a Broadway da Alanis Morissette con i test di Diablo Coody, la sceneggiatrice del film Juno. Protagonista una famiglia disfunzionale, con problemi di razzismo e dipendenze. E un film di Marjane Satrapi.

A questo link la Foto Gallery degli spettacoli

 

Sutra:

8 settembre, Trento, Teatro Sociale, festival Oriente Occidente, orienteoccidente.it

11, 12 settembre, Torino, Teatro Regio, festival Torinodanza, torinodanzafestival.it

Session:

19, 20 settembre, Torino, Teatro Carignano, festival Torinodanza, torinodanzafestival.it

 

Foto di copertina “Sutra”, Ph. Hugo Glendinning

 

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