Torinodanza apre con Roméo et Juliette di Angelin Preljocaj

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Non ha mai perso il suo status di star della coreografia francese Angelin Preljocaj: da un trentennio amatissimo dal pubblico, vezzeggiato dalla critica, sostenuto dalle istituzioni.

La capacità di cogliere l’esprit du temps e di racchiuderlo in una scrittura coreografica inconfondibile si è sempre accompagnata a un certo gusto contemporaneo. Attraente per platee giovani e metropolitane.

Angelin Preljocaj a TorinoDanza

La Fresque, l’ultima creazione di sapore orientale con abiti del couturier Azzedine Alaïa è in tournée europea (e il 10 febbraio 2018 sarà al Teatro Valli di Reggio Emilia). Nel frattempo TorinoDanza ha omaggiato la tenuta artistica di Preljocaj affidando la serata inaugurale del festival ad un suo classico giovanile: Roméo et Juliette.

Fu un grande successo nel ’91 quando debuttò con il Ballet de Lyon, nell’interpretazione dei 24 elementi del Ballet Preljocaj. Nel tempo ha subìto alcune modifiche, per adattarsi alle rivoluzioni politico-sociali del Millennio e mantenersi attuale. Allora le scene del fumettista Enki Bilal, originario dell’Albania come lo stesso Preljocaj, evocavano la cupezza dei regimi totalitari dell’Est. I due protagonisti inoltre assomigliavano agli sbandati del film di culto Les amants du Pont-Neuf.

Roméo et Juliette, dal ’91 a oggi

Oggi la messa in scena e la drammaturgia fotografano la crescente contrapposizione tra il ristretto mondo dei privilegiati e la massa degli ultimi che premono alle loro porte. Allontanati con cani lupo addestrati, scovati con fari cercapersone, massacrati da guardie con manganelli come accade a Mercuzio. La delicata, sensibile Giulietta appartiene alla casta. Ma nel suo Romeo sbandato e miserabile trova chi davvero le somiglia e con i disperati passi a due che scandiscono il balletto sancisce la propria scelta etica, oltre che amorosa.

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