Presentata la nuova stagione di balletto del Teatro alla Scala

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La nuova stagione di balletto 2018-2019 del Teatro alla Scala, appena presentata alla presenza del Sovrintendente Alexander Pereira, riflette i gusti del direttore del Ballo Frédéric Olivieri e lo stato attuale della compagnia. Sette le produzioni in cartellone, di cui due titoli in prima nazionale e una nuova creazione in prima assoluta.

L’apertura (15 dicembre-15 gennaio 2018) è una rarità quasi mai vista in Europa (a parte a Copenhagen): Lo Schiaccianoci di George Balanchine, che dal New York City Ballet arriva alla Scala con un nuovo allestimento firmato da Margherita Palli. «Bellissimo» assicura il direttore, che ha visto i bozzetti (in particolare il tableau “della neve”), già approvati dal Balanchine Trust®. È una delle versioni più poetiche del balletto imperiale di Ivanov-Petipa, che Olivieri aveva in mente sin dalla sua prima stagione alla Scala, e che permette di portare in scena, nel grande dispiegamento di elementi, un gran numero di allievi della Scuola di ballo. Sul podio, a dirigere la partitura di Pëtr Il’ič Čajkovskij, lo specialista russo Michail Jurovski.

Molto orgoglioso è il direttore di portare alla Scala, per la prima volta con una creazione (in prima assoluta), Winterreise (24 gennaio-9 marzo 2019), il conterraneo Angelin Preljocaj. La star della nouvelle danse francese, il più affermato internazionalmente fra i coreografi di quella vague, è stato convocato per proseguire il progetto di balletti su musica da camera caro al Sovrintendente. La scelta è caduta sui 24 lieder di Franz Schubert (al pianoforte James Vaughan, basso baritono Thomas Tatzl), interpretati da una trentina di elementi del corpo di ballo.

Il contemporaneo di grido è rappresentato da Woolf Works (7-20 aprile 2019): una produzione  del Royal Ballet di Londra firmata dal coreografo inglese Wayne McGregor. Un trittico che attraverso tre suoi romanzi, lettere, saggi e diari traccia il profilo emotivo della scrittrice Virgina Woolf, interpretata da Alessandra Ferri. Affiancata da un altro italiano, il Principal dancer del Royal Ballet Federico Bonelli, l’étoile italiana torna alla Scala con la creazione che le è valsa il suo secondo Oliver Award. Sul podio a dirigere la partitura originale di Max Richter c’è Oleg Caetani.

Dopo molte stagioni di assenza torna sul palcoscenico del Piermarini La Bella addormentata (26 giugno-9 luglio 2019) nella versione di Rudolf Nureyev, nello storico allestimento firmato da Ezio Frigerio per le scene e Franca Squarciapino per i costumi. La versione filologica di Alexei Ratmanski – assicura il direttore – resta nel repertorio scaligero, ma questa di Nureyev – spiega – risponde maggiormanete al gusto e allo slancio della compagnia. Due le étoiles in cartellone: Svetlana Zakharova e Polina Semionova; ancora da annunciare i rispettivi partners guests.

L’altro classico, Giselle (17 settembre-8 ottobre 2019), nella ripresa coreografica di Yvette Chauviré, vede ancora tra le protagoniste l’étoile scaligera Svetlana Zakharova, con un partner ospite ancora da definire.

È un ritorno anche Onegin (24 ottobre-10 novembre 2019) di John Cranko, con la stessa coppia principale delle scorsa stagione: Roberto Bolle e Marianela Nuñez, l’argentina Principal dancer del Royal Ballet.

Pure della stagione appena trascorsa sono i tre titoli del Novecento scelti per la serata che chiude la nuova stagione: Symphony in C di George Balanchine, Petite Mort di Jiří Kylián, Boléro di Maurice Béjart con Roberto Bolle tra i protagonisti sul tavolo rosso.

L’ospitalità della prossima stagione vede il ritorno alla Scala del Tokyo Ballet con Kabuki di Maurice Béjart (11-12 luglio 2019) e un altro titolo in via di definizione (13-14 luglio 2019).

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