Come è fatto un pezzo di Skrijabin? Fragilité op. 51

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Spesso nella musica complessità reale e complessità apparente non corrispondono. Ad esempio, la musica cronologicamente più vicina, sebbene ci appaia più ardua all’ascolto, può essere stata concepita con meccanismi più facilmente decifrabili. E invece pensate alla complessità di un madrigale di Monteverdi, dove le tecniche utilizzate sono tantissime e mai usate alla stessa maniera, o a certi passi mozartiani, o come abbiamo visto, certi intricatissimi passi armonici dei Preludi di Chopin.

Skrijabin

Il pensiero di Skrijabin non è facilmente riassumibile. Misticismo, teosofia, sinestesia, simbolismo, rapporto tra suono-colore sono alla base di un’estetica musicale personalissima che si riflette anche nella struttura dei suoi lavori. Alla visionarietà del suo pensiero corrisponde una straordinaria lucidità delle sue architetture musicali. Ed è una caratteristica che dalle prime composizioni, dalla forte impronta chopiniana, alle ultime, diventa sempre più manifesta.

Più complesso è il pensiero, più è chiara e limpida la costruzione, e più il linguaggio armonico si fa personale, privilegiando forme brevi e strutture simmetriche. Simmetrie che sono anche armoniche, tramite l’uso di accordi i cui rapporti tra le note si basano su precisi calcoli numerici e figure geometriche corrispondenti. Skrijabin arriverà a costruire intere composizioni basandosi su un solo accordo (come nel Prometeo) e sulla diverse tecniche combinatorie degli intervalli evocando anche particolari figure geometriche.

Fragilité op. 51 n°1

Fragilité op. 51 n°1 sembra essere una sorta di studio preparatorio al Poème de l’Extase. Le armonie del brano sono basate sulla permutazione di pochissimi accordi, e si sviluppano come se ruotassero su se stesse. Più che un su un tema vero proprio, Skrijabin costruisce il suo brano attorno ad un colore armonico e sulla sovrapposizione di tre livelli: un primo, affidato alla mano destra (accordi appoggiati), un livello intermedio più melodico diviso tra mano destra e mano sinistra e infine una linea di sostegno al basso che regge l’intera struttura.

Anche l’assetto formale del pezzo, assai anticonvenzionale, ha una sorta di forma circolare, e le frasi sono costruite sugli stessi elementi che ritornano ciclicamente. La figurazione ritmica di terzine su duine, dall inizio alla fine del pezzo, dà a questo piccolo capolavoro un carattere fluttuante e vaporoso, indolente e sospeso.

 

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