Ruben Jais: la nuova stagione dell’Orchestra Verdi di Milano

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L’Orchestra Verdi si appresta a festeggiare, nel 2018, i suoi 25 anni di attività e lo farà sotto l’egida di un nuovo direttore musicale: il tedesco Claus Peter Flor. A settembre, dopo il ciclo estivo, partirà l’ambiziosa stagione curata dal direttore artistico Ruben Jais a cui abbiamo chiesto, in esclusiva, di raccontarci i dettagli.

Direttore Jais, cominciamo dal palinsesto estivo.

Mi faccia spendere anzitutto una parola sul nostro nuovo direttore musicale: Claus Peter Flor, musicista eccelso con cui lavoriamo già dal 1999 e con il quale abbiamo costruito alcune delle più intense e coinvolgenti produzioni dei nostri 24 anni di storia. Con lui abbiamo deciso di iniziare il palinsesto estivo e, più precisamente, con l’esecuzione delle nove Sinfonie di Beethoven. Cinque concerti, dal 6 al 19 luglio, in cui verranno eseguite le Sinfonie e le due romanze, con solista la nostra giovane spalla. Affrontare questo repertorio è sempre molto impegnativo ma siamo sereni perché lui è uno dei massimi custodi della tradizione sinfonica tedesca.

La stagione estiva appare tripartita…

Esatto: il ciclo delle nove Sinfonie nella prima metà di luglio, poi venti giorni dedicati al jazz con 6 appuntamenti sino al 13 agosto a cura di Sandro Cerino in cui si ripercorre la storia del jazz, dalle sue origini sino agli epigoni dell’attualità. Noi crediamo infatti in un’offerta culturale trasversale, che dal Barocco arrivi al contemporaneo valorizzando le molteplici forme espressive. Il 15 riprende l’attività dell’Orchestra con un concerto dedicato al rock e, dopo una trasferta in Francia con il Requiem di Verdi, daremo spazio alla danza: dal tango al valzer alla musica da film. Si chiude la stagione estiva il 6 settembre con un omaggio al gruppo Inti Illimani Histórico, nel suo cinquantenario.

Dopodiché comincia la stagione 2017-2018…

Proprio così, il 10 settembre riprende la stagione sinfonica, da quest’anno – tra l’altro – ritorniamo allo schema classico da settembre a giugno. Si apre in Scala con il concerto diretto da Patrick Fournillier, nostro direttore principale ospite con cui valorizzeremo nel corso della stagione il repertorio francese. Claus Peter Flor sarà ovviamente protagonista con sei concerti: a novembre la Nona di Mahler e a febbraio la Quinta; a marzo Strauss e l’Ottava di Šostakovič; ad aprile doppio appuntamento, dapprima Prokof’ev e Stravinskij e poi un programma omaggio alla triade classica, Haydn, Mozart e Beethoven; a maggio Boito e il Requiem di Cherubini.

 

Claus Peter Flor

 

Non mancherà in stagione Jader Bignamini, che sarà con noi per tre volte: a febbraio con la Terza di Rachmaninov, ad aprile con la Seconda di Bernstein e la Sesta di Beethoven e a maggio con Gershwin. Un altro giovane direttore di grande interesse è Robert Trevino che sarà con noi per due appuntamenti monografici: a gennaio per dirigere la Settima di Šostakovič e a maggio per la Sesta di Mahler. Graditissimo poi il ritorno del Maestro Oleg Caetani con un primo appuntamento a ottobre 2017 e un secondo concerto a maggio 2018. Atteso inoltre, come new entry, il russo Maxim Emelyanychev che a gennaio dirigerà la Quarta di Čajkovskij. Ancora due graditissimi ritorni: John Neschling che ci proporrà, a marzo, un concerto con la Sinfonia Drammatica di Respighi e Vladimir Fedoseyev (maggio), uno dei grandissimi maestri della tradizione russa.

Il 2018 è l’anno in cui il Comune di Milano intende celebrare la cultura italiana del XX secolo, quali sono le vostre proposte a riguardo?

Abbiamo pensato un vero e proprio ciclo per unirci alle celebrazioni. Con il Piccolo di Milano, ad esempio, festeggeremo Fiorenzo Carpi il 18 novembre; a dicembre, con il Festival Milano Musica, festeggeremo Sciarrino per i suoi 70 anni; a ottobre celebreremo anche i 70 anni di Guarnieri, dedicandogli un concerto con una prima esecuzione assoluta, la sua Quinta Sinfonia.

Ci sono poi le cosiddette stagioni collaterali…

Esatto. Ci sono i 10 appuntamenti del Crescendo in musica, i concerti del sabato pomeriggio per i giovani che costituiscono una tradizione ormai ventennale, cui abbiamo aggiunto una piccola postilla: Musica da cameretta, con la nostra Baby Orchestra – che comprende musicisti dai 6 ai 9 anni – che dedica tre concerti la domenica mattina a bimbi dai 3 ai 6 anni. Inoltre, in collaborazione col CIDIM, i vincitori delle masterclass di violino, violoncello, flauto, clarinetto e pianoforte verranno da noi e eseguire un concerto solistico accompagnati dall’Orchestra.

At last but not least ci sono i concerti da camera…

Sì, da gennaio 2018 sino a giugno le nostre prime parti saranno protagoniste la domenica mattina insieme al nostro nuovo artista in residence, Domenico Nordio, per l’esecuzione del repertorio da camera di Brahms. Siamo molto grati, per questo progetto, al Maestro Domenico Nordio. Gradito poi il ritorno di Luciani e Motterle, in coproduzione con l’Università Bicocca di Milano, per la prima tranche dell’integrale delle Sonate per violino e pianoforte di Mozart, che avrà sviluppo triennale.

 

Ruben Jais

 

E cosa mi dice dei Pop Concert?

Sono concerti che esulano dal campo della musica sinfonico-classica. Mi riferisco, ad esempio, all’esecuzione delle colonne sonore dei film in contemporanea con la proiezione; oppure concerti comici come la Sinfollia, a febbraio, con Dosto&Yevski e Donna Olimpia.

Dai giovani che feedback avete?

Per avvicinare i giovani portiamo avanti un progetto Educational, abbiamo le prove aperte, concerti il venerdì mattina con piccole formazione in cui i musicisti interagiscono col pubblico. Non è facile ma è l’unico percorso. Bisogna stimolare la curiosità per far diventare la musica classica la colonna sonora della quotidianità.

Foto di copertina: Ruben Jais

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