Stand up please! Gli Intermedi della “Pellegrina” a Boboli

in Controcanto
  1. Home
  2. Controcanto
  3. Stand up please! Gli Intermedi della “Pellegrina” a Boboli

Ora, va bene che siamo giovani (mica più tanto…) e forti (men che meno), ma questa moda dell’opera in piedi sta diventando fastidiosa. Pare che ormai si possa fare a meno di poltrone, strapuntini, sedie e perfino delle vecchie care e scomodissime panche dei loggioni di una volta: l’opera ormai la si vede in posizione eretta.

Lo Stiffelio di Vick

Iniziò al solito quello sconsacratore comunista di Graham Vick con il suo “Stiffelio” in piedi, anzi camminante, al Farnese per il Festival Verdi. Grande scandalo preventivo, pessime recensioni ovviamente prima di vedere lo spettacolo, incitazioni alla rivolta loggionistica, e alla fine invece grandissimo successo di critica, e vabbé, ma anche di pubblico, ancora più significativo perché parmigiano.

Poi si andò a vedere Vick all’opera nella sua tana. Insomma a Birmingham dove superGraham fa il suo teatro lirico partecipativo e sociale e popolare e anche abbastanza pop. E lì ancora tutti in piedi per una “Lady Macbeth del Distretto di Mcensk” nel dancing delabré di periferia. Circondati dai personaggi dei film di Ken Loach, uno Šostakovič che poi risultò, anche questo, abbastanza memorabile.

Gli intermedi della Pellegrina a Boboli

Domenica scorsa, di nuovo tutti in piedi per gli Intermedi della “Pellegrina”, una specie di ur-opera alla corte dei Medici, riesumati dal Maggio e collocati nel Giardino di Boboli. Spettacolo per la verità meno memorabile ma in ogni caso assai interessante. Con il pubblico invitato non a sedersi (e dove, poi? Niente sedie da giardino, a parte quelle che un paio di vegliardi si trascinavano faticosamente appresso) ma a deambulare fra tre palcoscenici sparsi fra le verzure medicee, seguendo appositi sbandieratori. Un’idea del regista Valentino Villa, che tutto sommato ha funzionato.

Del resto, fino a Ottocento inoltrato si stava in piedi in platea anche nei teatri al chiuso. Il che spiega perché fino a Novecento cominciato sulle locandine della Scala si avvisasse che “in platea non ci sono posti in piedi”. E, tutto sommato, capita abbastanza spesso che uno voglia dare una sgranchita alla gamba addormentata. Sempre che ad addormentarsi non sia solo la gamba…

Pellegrina

Immagini Ph. Michele Monasta

Dieci minuti di standing ovation per l’Alcina di Cecilia Bartoli
Affaire Scala: il “forfait solidale” di Cecilia Bartoli e la disfatta della politica

Potrebbe interessarti anche

Menu