La tournée natalizia al Festspielhaus di Baden-Baden: Valerij Gergev padrino d’eccezione

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La tournée natalizia al Festspielhaus di Baden-Baden è da un ventennio appuntamento fisso per i fans europei del Balletto Mariinskij. Nella città tedesca che nell’Ottocento fu resort termale e culturale dell’intellighenzia russa la troupe di San Pietroburgo, accompagnata dalla sua Orchestra, torna anche quest’anno, accolta nel teatro da 2500 posti annesso alla monumentale ex stazione ferroviaria. La settimana di spettacoli di questo 2018 (dal 21 al 27 dicembre) è composta da quattri programmi, presentati in sette rappresentazioni, con un taglio artistico che questa volta privilegia il repertorio del Novecento e le novità contemporanee.

Da qualche stagione la serata inaugurale ha un padrino d’eccezione: il direttore del Mariinskij Valerij Gergev, ospite fisso del Festspielhaus, che il 21 dicembre dirige la serata Dance Revolution à la russe: tre titoli uniti dalle partiture di Sergej Prokof’ev. Non potrebbe mancare Il Figliol prodigo, il balletto dalle tinte espressioniste che George Balanchine creò nel 1929 a Parigi per il Ballet Russes di Sergej Djagilev. Il Mariinskij lo riallestì un ventennio fa, quando  volle recuperare i balletti dei suoi geniali artisti emigrati in Occidente e mai più tornati. Al Festspielhaus nel ruolo della Sirena spicca la Prima ballerina Ekaterina Kondaurova, bellezza dai capelli fulvi, che eccelle nel repertorio moderno. La serata prosegue con due titoli di recente creazione, firmati da due giovani coreografi di talento cresciuti in seno al Mariinskij, sui quali il teatro sta puntando molto. Maxim Petrov è autore di Russian Overture, un balletto esteticamente memore delle avanguardie russe, con colorati accenti di folklore slavo, composto sull’Ouverture russa per Orchestra sinfonica op. 72. Anton Pimonov firma Violin Concerto N.2, un balletto d’insieme dalle linee balanchiniane, in tutù e scarpette da punta, dove tecnica e stile si fondono sul Concerto per violino N.2.

Hit della tournée Il Lago dei cigni, che al Festspielhaus non manca mai e che attira pubblico dall’intera Germania e dall’estero. Il Mariinskij lo presenta nella versione sovietica di Konstantin Sergeev, tra le più belle dall’originale di Petipa-Ivanov. Di pregio i cast sfoggiati nelle tre serate: Viktoria Terëškina e Xander Parish (22 dicembre), Ekaterina Kondaurova e Timur Askerov (23 dicembre); Ekaterina Osmolkina e Aleksandr Sergeev (25 dicembre). Oltre ai Principals fuoriclasse e ai Solisti eccellenti, da ammirare è il leggendario corpo di ballo del Teatro Mariinskij, senza eguali per stile e lirismo nel repertorio imperiale.

Ancora coreografi emergenti per il programma Le Quattro stagioni, presentato in due recite successive il 26 dicembre. A dare il titolo alla serata la creazione di Il’ja Živoj, composta sulla celebre partitura di Antonio Vivaldi, rielaborata dal suond elettronico dell’inglese Max Richter. Un balletto in due atti, dai toni neoromantici, per cinque coppie di ballerini immersi in una scenografia evocante la natura. A completare il programma un’altra composizione di stile neoclassico di Anton Pimonov, The Cat on the Tree, per tre coppie di interpreti che si incontrano nell’atmosfera laconica della canzoni americane di Nico Muhly.

Spazia dal (neo)classico all’avanguardia al contemporaneo quest’anno il programma del sempre attesissimo Gala (27 dicembre). In ordine di esecuzione, Le Carnaval è un incantevole petit ballet di Michail Fokin con décor di Lev Bakst sulla partitura omonima di Robert Schumann. Presentato nel 1910 al Teatro Mariinskij, è stato ricostruito da Sergej Vicharev, che gli ha restituito tutta la leggiadria del teatrino ispirato alla commedia dell’arte italiana, con corteggiamenti e baruffe tra le maschere di Arlecchino, Colombina, Pantalone, Pierrot.  Con Le Divertissement du Roi torna il talentuoso Maxim Petrov a firmare uno di quei balletti in stile d’epoca che predilige. Con sei uomini en travesti in scena, la pantomina su musica di Jean-Philippe Rameau evoca i balli alla corte di Versailles guidati dal re ballerino, re Sole Luigi XIV, interpretato da Timur Askerov. Finale di Gala e di tournée di ineffabile bellezza con un capolavoro di George Balanchine: Diamonds, ultima parte del trittico Jewels. Sulla Sinfonia N.3 in Do maggiore di Čajkovskij, il balletto è una nostalgica rievocazione dei fasti imperiali vissuti da Balanchine nell’infanzia pietroburghese. Sarà per questo che nessuna compagnia come il Mariinskij lo interpreta con tanta elegante maestosità: da ammirare al Festspielhaus nell’esecuzione dell’incomparabile corps de ballet e dei suoi eccellenti Primi ballerini Viktoria Terëškina e Xander Parish.

 

www.festspielhaus.de

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