La Dame aux camélias in scena al Teatro alla Scala

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È John Neumeier in persona, alla vigilia de La Dame aux camélias ripresa al Teatro alla Scala dal 17 dicembre al 13 gennaio, ad accompagnarci alla rilettura del suo balletto.

Un classico del dance drama, che dal debutto a Stoccarda quarant’anni fa è rappresentato nei grandi teatri, dalle migliori compagnie. «Non credo di dover più parlare del mio balletto, se non ricordando che trassi la drammaturgia dal romanzo di Alexandre Dumas figlio, scritto di getto pochi mesi dopo la morte di Marie Duplessis, e per la musica scelsi le composizioni pianistiche e le orchestrazioni di Chopin, la cui parabola di vita parigina presentava coincidenze con quella della celebre cortigiana» precisa il coreografo americano. «Ciò che mi rende ancora interessante tornare su questo balletto è vedere come nuovi interpreti riescano a ridare vita ai miei personaggi, portandovi quella verità emotiva che mi faccia ancora credere alla storia, quasi non l’avessi mai vista. Dovranno farlo secondo la propria umanità e ognuno sarà diverso dall’altro: non voglio che creino tutti lo stesso personaggio, né mi interessa ritrovare le caratteristiche di Marcia Haydée su cui il balletto fu creato, o di altri interpreti che hanno segnato i vari ruoli».

Alla Scala sarà possibile ritrovare il senso delle parole di Neumeier nei diversi cast che si avvicenderanno: Svetlana Zakharova, al debutto scaligero da Marguerite dopo l’interpretazione al Bol’šoj di Mosca, e Roberto Bolle come Armand in uno dei suoi ruoli d’elezione; Emanuela Montanari che torna al balletto con il debuttante Claudio Coviello; i giovanissimi debuttanti Nicoletta Manni e Timofej Andrijashenko; Anna Laudere ed Edvin Revazov, Principals dell’Hamburg Ballett, la compagnia di Neumeier. Con tutti loro deve essersi creata quella relazione particolare che il maestro è ritroso a raccontare: «Ore e ore di prove lasciano infinite impressioni ad affollare la mia mente: oggi per esempio mi ha commosso il modo in cui Timofej-Armand toccava la mano di Nicoletta-Marguerite. Ma non voglio condividere queste emozioni, perché sono frutto del rapporto molto intimo creatosi tra me e i danzatori».

Immagine di copertina: Svetlana Zakharova Ph. Damir Yusupov

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