A Modena Svetlana Zakharova è “Mademoiselle” Chanel

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Interpretate ormai tutte le eroine del repertorio, Svetlana Zakharova se ne regala una nuova: Gabrielle (Coco) Chanel. Nel breve balletto, “Mademoiselle, che ne ricostruisce vita e carriera le sono complici artisti russi d’eccellenza: Jurij Possochov, brillante coreografo e abile narratore, e Il’ja Demutskij, enfant prodige della composizione musicale, che insieme avevano firmato per il Bol’šoj gli ottimi “Un eroe del nostro tempo” e “Nureyev”. Ma se in quei casi si confrontavano con alti soggetti russi, più difficile deve essere stato dar vita a una figura straniera e culturalmente più debole.

Presentato al Teatro Comunale Pavarotti di Modena in anteprima assoluta e salutato da un caloroso successo di pubblico, il balletto non tocca quella compiutezza drammaturgica e coreografica che forse troverà nella definitiva versione, attesa i prossimi 22 e 23 giugno al Teatro Bol’šoj di Mosca. Poiché in pochi, anche tra gli occidentali, conoscono biografia e carriera della couturière, si ricorre a stralci del diario di Coco, proiettati sul fondale e declamati a voce. Tracce didascaliche che frammentano il fluire artistico di emozioni e memorie, in un dance drama costruito nello stile di John Neumeier e Boris Eifman, genere in cui il balletto russo ha trovato la sua nuova strada alla narrazione.

L’eccellenza degli interpreti e la finezza intensa di passi a due e assoli supplisce alla leggerezza della cornice. Svetlana Zakharova è affascinante, per atteggiamenti e pose, nella trasformazione di Gabrielle da orfana della Belle époque a donna emancipata e maestra di stile del Novecento; Jacopo Tissi appare irresistibile e romantico nel ruolo del bello e dannato “Boy” Capel, unico uomo veramente amato dalla protagonista; spavaldo è Michail Lobuchin nella parte dell’avventuriero Étienne Balsam, primo amante e finanziatore. Vjačeslav Lopatin, in scena con le tre Muse, interpreta Serge Lifar nel ruolo di Apollo, in una citazione del balletto di Balanchine che rievocando l’era parigina dei Ballets Russes di Djagilev fissa il periodo più entusiasmante della carriera di Coco Chanel.

Immagine di copertina Ph. Vladimir Fridkes

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