Dal 5 settembre all’8 ottobre si svolgerà il Festival Internazionale di musica dell’Accademia Filarmonica di Verona. In cartellone Yuri Temirkanov con l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo e Myung-Whun Chung alla testa della Filarmonica della Scala. Altre compagini in cartellono sono la Rotterdam Philharmonic Orchestra, l’Orchestra Nazionale di Spagna e la Finnish Radio Symphony Orchestra.
Il primo concerto
Inaugura il festival all’Accademia Filarmonica, oggi 5 settembre, il direttore Lahav Shani alla testa della Rotterdam Philharmonic Orchestra insieme alla giovane violinista Vilde Frang. In programma Petruška di Stravinskij, il Concerto per violino e orchestra in sol minore Op. 26 di Max Bruch e La valse di Ravel.
Con i successivi tre appuntamenti si crea quasi un piccolo festival nel festival, dedicato alle scuole nazionali e alla musica di ispirazione folklorica. Mercoledì 11 settembre sale sul palco del Filarmonico Yuri Temirkanov, che alla testa dell’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo proporrà insieme al pianista e compositore Olli Mustonen una delle pietre miliari del repertorio tastieristico ottocentesco, il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 di Čajkovskij. Nella seconda parte la Sinfonia n. 9 in mi minore Op. 95 “Dal Nuovo Mondo” di Dvořák.
Repertorio iberico
Domenica 15 settembre un intermezzo completamente dedicato alla musica di ispirazione iberica: il virtuoso di chitarra Pablo Sáinz Villegas porterà per la prima volta sul palco del Settembre il Concerto di Aranjuez di Joaquín Rodrigo. Completano il programma Alborada del gracioso e Bolero di Ravel e le due suites dal balletto Il cappello a tre punte di De Falla, opere nelle quali l’Orquesta Nacional de España sarà guidata dal basco Juanjo Mena.
Chiudono questo ideale micro-festival Myung-Whun Chung e la Filarmonica della Scala, che venerdì 20 settembre accompagneranno il pubblico in un viaggio slavo sospeso tra Russia e America. Insieme a loro il pianista russo naturalizzato italiano Alexander Romanovsky per eseguire il Terzo di Rachmaninov e la Sinfonia “Patetica” di Čajkovskij.
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