Alessandro Carbonare: “ogni volta che lo faccio strano sono felice”

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Questa sera si apre, con un Gala Concert, l’edizione 2019 di Villa Pennisi in Musica, ad Acireale. In programma l’Histoire du Soldat di Igor Stravinsky (testo di Ramuz – adattamento Davide Serino). Protagonisti Mario Montore (pianoforte), David Romano (violino), Fiorenzo Madonna (attore) e Alessandro Carbonare (clarinetto) che ci regala un pensiero per la nostra rubrica Special Guest!

Questa è la mia prima volta a Villa Pennisi ma ne ho sentito molto parlare, ho visto dei video tra l’altro girati molto bene su YouTube. Si tratta di un incontro tra varie  forme d’arte: ci sono infatti anche giovani architetti che costruiscono una camera acustica, scenario ideale per un festival en plen air.

Personalmente trovo molto bello l’incontro di forme d’arte diverse e posso dire che per me sarà una scoperta. Mi aspetto qualcosa di veramente speciale!

Alessandro Carbonare e la Sicilia

Quest’anno ho suonato in maniera stranamente molto frequente in Sicilia: a Palermo con l’orchestra sinfonica siciliana e in molte formazioni di musica da camera. 

In realtà era da molti anni che non tornavo a suonare in Sicilia: tanti anni fa c’erano gli Amici della musica di Palermo che organizzavano concerti, non soltanto a Palermo ma in tutta la Sicilia e quindi ebbi modo di girarla in lungo e in largo e di far musica anche nei più piccoli centri. Da molti anni ormai gli amici della musica di Palermo non riescono più a organizzare questo geniale giro di concerti o comunque è sempre più faticoso farlo  e quindi mancavo dalla Sicilia da molti anni.

Bellissimo tornare quest’anno come musicista a villa Pennisi, ma anche come turista perché in questi giorni sono in barca a vela per un tour delle isole Eolie. Quindi possiamo dire che quest’anno è particolarmente intenso per quanto riguarda il mio rapporto ritrovato con la Sicilia!

Il programma del Gala Concert

Ho eseguito molte volte L’histoire du soldat in tante versioni. Ne ho  anche eseguito la parte recitata. Posso dire che ogni esecuzione è diversa dall’altra e anche il testo che eseguiremo a VPM è diverso da quelli che ho usato in passato. Secondo me è geniale il fatto che il musicista viene utilizzato a 360 gradi, non solo come musicista ma anche come “attore”.

È evidente che al mio posto un attore professionista sarebbe meglio ma allo stesso tempo si perderebbe qualcosa dell’interfaccia tra lo strumento e la parola e quindi tra la musica e la parola.

Vi confesso una cosa: ogni volta che lo posso fare “strano” sono felice. 

Credo quindi che quest’histoire sarà divertente, speciale, ma anche pregna di quei significati che Stravinsky ci offre. Il testo è infatti molto profondo e ci offre vari spunti di riflessione lasciandoci con un amaro in bocca difficile da togliere.

Ph. foto Flavio Ianniello

 

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