Vittorio Prato è “Il Bravo”: un unicum dedicato al belcanto

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“Il Bravo” è il primo album che Vittorio Prato incide per l’etichetta Illiria. Nasce come live di un concerto con orchestra, coro e pertichini, diretto dal Maestro José Miguel Pérez-Sierra alla testa dei Virtuosi Brunenses e della Camerata Bach Choir. Di seguito il protagonista ci racconta la sua esperienza!

Con il mio album “Il Bravo”, che prende il nome dall’omonima opera di Marliani, corono un sogno, quello di aver restituito al mondo alcune pagine di musica che dormivano negli scaffali impolverati delle biblioteche di tutta Europa! Con l’aiuto di musicologi ed esperti di belcanto, capitanati da Reto Müller, ho voluto fortemente rispettare la filologia delle arie presenti nel CD, composte da Balfe, Bellini, Donizetti, Coccia, Balducci, Marliani e Generali, molte delle quali strutturate come recitativo, aria e cabaletta variata.

“Il Bravo” costituisce un unicum dedicato al belcanto per la voce di baritono e ne posso andare fiero. Si tratta del mio primo album per la prestigiosa etichetta Illiria, che nasce come live di un concerto con orchestra, coro e pertichini, diretto dal Maestro José Miguel Pérez-Sierra alla testa dei Virtuosi Brunenses e della Camerata Bach Choir. Potrei raccontarvi che in quei giorni del 2017, durante le prove al Festival di Bad Wildbad ci furono non pochi problemi organizzativi e una temperatura anomala di quasi 40º centigradi durante l’esecuzione… ma oramai mi preme ricordare solo le cose belle e tra queste la forza che sprigiona la musica scritta per una delle più grandi voci dell’800, il baritono Antonio Tamburini. Mi piace pensare che la mia voce ricordi la sua, ho studiato tanto la sua vita privata e la sua carriera e ne sono rimasto affascinato.

Ora “Il Bravo” c’è e ha iniziato il suo cammino fatto di presentazioni al pubblico e incontri con la stampa: la prima uscita ufficiale è stata importante, lo scorso 15 giugno a Radio France.

Ma ora, oltre a dedicarmi alla promozione dell’album, inizia la mia intensa estate. Ho ripreso lo spartito di Cimarosa per tuffarmi, purtroppo solo metaforicamente, nella mia Puglia! Sarò protagonista de “Il Matrimonio Segreto”, nel ruolo divertentissimo del Conte Robinson e nella splendida cornice del Festival della Valle d’Itria a Martina Franca. Opera che vedrà la giovane bacchetta Michele Spotti al fianco del veterano Pierluigi Pizzi, col quale ho l’onore di tornare nuovamente a lavorare. Sono veramente emozionato di cantare a Martina Franca, un po’ per la vicinanza alla mia città natale, Lecce, e un po’ perché questo Festival ha un forte appeal internazionale ed è ben diretto. Considero un onore esserci.

Infine, un altro appuntamento che mi sta a cuore è quello del 5 luglio per “Classiche Forme”, il Festival di musica da camera diretto da Beatrice Rana a Lecce. Con Beatrice, meravigliosa pianista e amica (anche lei leccese!) ho voluto azzardare un programma con tante sfaccettature, in grado di abbracciare idealmente diversi Paesi europei attraverso autori quali Borodin, Ravel, Strauss e Tosti.

Quando penso alla musica penso a quanto essa sia impalpabile. Se una cattedrale gotica è sempre lì, quasi immutabile, pronta a sfidare l’inganno del tempo, la musica cambia velocemente, per il gusto o la moda del tempo, per la diversa sensibilità di chi la esegue e a ogni modo essa va svelata per essere poi apprezzata. Sostanzialmente è questa la grande differenza di un’arte eccelsa quale la musica: richiede che qualcuno sia filtro e portavoce di un messaggio codificato, altrimenti muto.

La musica vocale da camera poi è una finestra che si affaccia ancora più profondamente sull’animo umano, esplorando la bellezza di liriche scritte per i salotti anziché per il palcoscenico del teatro. Per me è un sentiero nuovo che percorro con grande interesse e che mi sta portando a realizzare tanti altri progetti interessanti dei quali vi parlerò presto.

Sognare è una delle poche cose che non costa nulla, tanto vale non smettere mai di farlo!

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