Vitale e gli altri: tre volti, una sola passione

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REFLEX

Il questo Reflex, il direttore Santangelo ricorda tre storici amici della rivista, purtroppo scomparsi. Sono Pierfranco Vitale, Mario Vicentini ed Ernesto Esposito

Quando una persona, con cui per molti anni hai condiviso interessi e progetti e hai avuto animate discussioni sui temi più vari, lascia questo mondo ti accorgi, magari non subito, che con lui qualcosa di te si è perso per sempre. Oggi sono tre le figure che mi tornano alla mente. Si occupavano attivamente di musica per ragioni professionali o per hobby, con un dato in comune: la passione. Nel corso di una mia ricerca su internet, è apparso inaspettato il volto di Pierfranco Vitale.

I capelli e la barba candidi come neve, il gomito sul tavolo e il viso appoggiato alla mano; lo sguardo e il volto sorridenti, gli occhiali alzati sulla fronte e, davanti, un bicchiere di vino vuoto. In quello sguardo e in quell’atteggiamento traspariva l’animo di un fanciullo. Mozartiano al limite del fanatismo, è stato, con altri colpiti dalla stessa benefica fissazione, il fondatore dell’Associazione Mozart Italia.

Mario Vicentini, Ernesto Esposito

Da quella foto sono nati altri e più lontani ricordi: Mario Vicentini, professore di farmacologia all’Università di Milano e appassionato collezionista. Possedeva una formidabile e incomparabile collezione di dischi in vinile, di v-disc (rarissimi dischi in uso presso l’esercito statunitense durante il secondo conflitto mondiale), di registrazioni audio e video che scambiava con i collezionisti di tutto il mondo e registrava via radio personalmente con impianti professionali nella sua villa di Cassano Magnago, un autentico fortino colmo di prelibatezze musicali.

Il terzo è quello che più degli altri ha contribuito al successo di Amadeus. Ernesto Esposito: pianista, docente del Conservatorio di Milano, compositore con un orecchio da far invidia al più sofisticato strumento elettronico. A lui dobbiamo alcune delle registrazioni più apprezzate del nostro mensile: L’estro armonico, Mille anni di musica, Il canto ambrosiano, la Petite Messe Solennelle e molte altre. Insieme abbiamo percorso lo Stivale alla ricerca di luoghi idonei a soddisfare la sete di perfezione che ci animava. A loro e a molti altri il mio grazie imperituro.

Gaetano Santangelo

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