Musica, architettura, design ed eco-sostenibilità. Tutto questo convive sulla costa jonica siciliana, ad Acireale, nella formula vincente del Festival Villa Pennisi in Musica. Una autentica fucina artistica, unica nel suo genere in Italia, che coniuga insegnamento e concerti, summer school internazionali e performance. «Il nostro obiettivo è l’incontro delle arti. È rompere le barriere. È creazione», afferma David Romano, ideatore e direttore artistico del festival. Dedicato al compositore, scrittore e pittore Francesco Pennisi (1934-2000), il VPM giunge quest’anno alla sua dodicesima edizione con una ricca programmazione, dal 2 al 13 agosto, riscuotendo fin da subito grande successo di critica e pubblico.
In alcuni tra i luoghi più belli e suggestivi di Acireale – la Piazza del Duomo, la Cattedrale, la basilica di S. Sebastiano, la Chiesa di Santa Maria La Scala – si sono avvicendati il Sicilian Horn Ensemble, giovani promesse del pianoforte, il virtuoso napoletano Mario Sollazzo (impegnato in un programma scarlattiano su un preziosissimo clavicembalo italiano della prima metà del XVIII secolo, battuto all’asta nel 1971 da Sotheby’s, posseduto negli anni anche dal musicologo Howard Charles Robbins e recentemente restaurato).
Il formidabile Carbonare Clarinet Trio – Alessandro Carbonare (clarinetto), Giuseppe Muscogiuri (corno di bassetto) e Luca Cipriano (clarinetto basso) – è stato protagonista di un viaggio sonoro da Mozart al jazz di Chick Corea, fino al repertorio brasiliano. Non ha mancato poi di emozionare l’impaginato mendelsshoniano messo a punto dal Primo violino dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di “Santa Cecilia”, Andrea Obiso (classe 1994), enfant prodige palermitano, insieme al Sestetto Stradivari. La rassegna ha proseguito con un concerto dedicato a Parigi e l’oboe (10 agosto), una immersione nella musica francese con Fabien Thouand (Primo oboe dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano) accompagnato da Mario Montore (pianoforte), Andrea Obiso (violino), Sara Gentile (violoncello) e Raffaele Mallozzi (viola). Stella luminosa del panorama pianistico internazionale, la giovanissima artista salentina Beatrice Rana è tornata ieri, per la terza volta, a Villa Pennisi per I Miti e le Sacre, fra Szymanowski e Stravinskij. La affiancano il pianista Massimo Spada e Andrea Obiso.
Questa sera, 12 agosto, alle 21 e alle 23, uno degli appuntamenti più attesi della rassegna: Dedicato a Ezio. Un affettuoso tributo al pianista, direttore e compositore torinese Ezio Bosso, scomparso lo scorso 15 maggio, legato da lunga e profonda amicizia a David Romano (nella foto, insieme in concerto al VPM) e a tutto il festival di Villa Pennisi, cui ha partecipato sistematicamente dal 2015 sviluppando in tutta libertà, lontano dai riflettori, l’intreccio indissolubile tra suono, musica e architettura sonora, vero leitmotive della sua prassi estetica e della sua attività di divulgatore.
Domani, 13 agosto, gran finale con Beethoven 250, per celebrare l’anniversario della nascita del celebre compositore di Bonn. Il Sestetto Stradivari, formato da musicisti dell’Orchestra dell’Accademia Nazionale di “Santa Cecilia” (David Romano, Marlene Prodigo, Raffaele Mallozzi, David Bursack, Diego Romano, Sara Gentile), eseguirà la Sinfonia n. 6 “Pastorale” nella versione per sestetto d’archi di Michael Gottard Fischer (1811).
Info: vpmusica.com
Federico Furnari