Montenegro, la musica dei Balcani

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Nello stato balcanico si mira ad attrarre turisti non solo con mare e natura ma anche con la cultura. Ecco il Montenegro in musica

montenegro Il cortile della fortezza di Kanli Kula a Herceg Novi
Il cortile della fortezza di Kanli Kula a Herceg Novi

I Balcani si stanno rivelando una miniera ricca di cultura e di interessanti realtà musicali. Anche il piccolo Montenegro, stato indipendente dal 2006, con una popolazione che non arriva a 700.000 abitanti, si dimostra attrattivo non solo per i turisti che d’estate affollano le sue coste, ma anche per le attività culturali e musicali, tutte di recentissima istituzione.

La musica in Montenegro

C’è qualche traccia antica nella storia musicale del Montenegro: manoscritti del X secolo, testimonianze del 1488 sull’organo nella chiesa di Kotor. Incunaboli liturgici del XVI secolo testimoniano la penetrazione dello “stile veneziano” nelle Bocche del Cattaro.

Nel 1839 si è costituita a Kotor la prima società corale e molte attività musicali sono nate sotto l’impulso del principe-vescovo Petar II Petrović-Njegoš (1830-1851). Nella seconda metà del XIX secolo hanno cominciato a circolare in Europa musiche di compositori montenegrini come Jovan Ivanišević (1860–1889), che scrivevano sempre su modelli occidentali.

Solo nel XX alcuni di loro hanno cominciato a introdurre elementi di musica tradizionale, soprattutto del canto epico accompagnato dalla gusla, come Borislav Tamindžić (1932-1992), anche didatta, direttore dei programmi musicali di Radio Titograd, autore di lavori d’impronta nazionalista come Impressioni da un’esposizione e la Rapsodia Montenegrina per pianoforte e orchestra.

I compositori montenegrini

Grande influenza sulla vita musicale montenegrina hanno avuto anche Žarko Mirković (1952), formatosi a Belgrado e New York, Dejan Krdžić (1964-2013), ammirato per la finezza timbrica della sua musica che oscilla tra impressionistmo e mimimalismo, la compositrice e pianista Tatjana Prelevic (1963) che ha studiato e vive ad Hannover, autrice della prima opera contemporanea montenergina, Girl without hands, la giovane Nina Perović (1985) già premiata a livello internazionale.

Nel 1980 è stata fondata l’Accademia Musicale del Montenegro (sede prima a Podgorica, poi a Cetinje). È stato creato un sistema di scuole musicali di alta formazione, a Kotor, Niksic, Bar, Tivat e Podgorica. E il Montenegro ha cominciato a sfornare solisti; come il violinista Roman Simovic, i chitarristi Milos Karadaglic e Goran Krivokapic, i pianisti Bojan Martinvic e Boris Kraljevic; il soprano Olivera Tičević, la pianista sperimentale Marija Skender. Lei ha studiato a Karlsruhe, vive a Stoccarda, è ambasciatrice della musica contemporanea in Montenegro; ha creato con Alessia Park il Duo Illegal e sviluppa progetti di teatro musicale e performances interdisciplinari.

Tutto è recente nella storia musicale del Montenegro. Nel 2007 è nata l’Orchestra Sinfonica che tiene i suoi concerti nel Teatro Nazionale, ricostruito nel 1997 dopo un incendio. In attesa dell’inaugurazione del nuovo Auditorium di Podgorica, prevista per la prossima estate.

Opere e balletti

Nel XIX secolo il Montenegro godette di una grande fama come fonte di ispirazione per molti compositori in tutta Europa. La sua storia turbolenta, le sue guerre contro l’Impero ottomano, la fierezza del suo popolo in difesa della propria libertà (solo nel 1878 il Congresso di Berlino riconobbe l’indipendenza del Montenegro, prima di venire inglobato nel Regno serbo e poi nella repubblica di Jugoslavia) hanno fornito materia per diverse opere e balletti.

Tra questi, l’opéra-comique Les Monténégrins (1849) del belga Armand Limnander; La montagne noire (1884), opera in quattro atti della francese Augusta Holmès; La madre slava di Nikola Strmić (1865), una specie di Trovatore ambientato tra le montagne del Montenegro; il balletto Roxana, la bellezza del Montenegro (1879) di Ludwig Minkus.

L’Imperatrice dei Balcani

Ancora più interessante il caso dell’opera Balkanska carica (L’imperatrice dei balcani). Composta nel 1891 da Dionisio De Sarno San Giorgio (diplomatico e compositore italiano, autore di circa quattrocento composizioni, conservate nell’archivio di Kotor), è basata sull’omonimo dramma scritto nel 1884 da Nikola I Petrović Njegoš, primo re del Montenegro.

Quest’opera (che ha come protagonista una donna di umili origini, Danica, che piuttosto che tradire il suo popolo per sposare l’uomo che ama, preferisce suicidarsi), come ha dimostrato la musicologa Tatjana Marković, ha contribuito alla ricostruzione della memoria culturale montenegrina. Tanto da essere messa in scena integralmente, per la prima volta, solo nel 2008, due anni dopo la dichiarazione di indipendenza, diventando una sorta di manifesto del nuovo contesto politico e culturale del Montenegro.

di Gianluigi Mattietti

La pianista montenegrina Marija Skender
La pianista montenegrina Marija Skender

UN ANNO DI FESTIVAL

Numerose rassegne musicali punteggiano la vita culturale montenegrina durante tutto l’anno. Molto spazio è riservato alla musica di tradizione orale. Musiche e danze tradizionali attraggono i turisti in estate alle Lastva festivities di Tivat, al Festival del folklore di Cetinje, al Klapa Festival di Perast e di Kotor. Spettacoli musicali punteggiano il cartellone del festival FIAT (Festival of the international alternative theaters) di Podgorica; musica classica si può ascoltare nelle Giornate invernali della cultura di Herceg Novi (a dicembre).

Ad aprile, a Kotor, c’e il Festival dei giovani musicisti, che coinvolge studenti dell’Accademia e delle scuole musicali del Montenegro. In estate, tra Kotor e Perast c’e KotorArt, la rassegna più grande e articolata di tutto il paese. È stata fondata nel 2002 da don Branko Sbutega (1952-2006), originale figura di prete, teologo, intellettuale, musicista, attivista del movimento per l’indipendenza del Montenegro.

La rassegna comprende anche un ciclo di Teatro per ragazzi e i Don Branko’s Music Days. Un ricco cartellone di concerti richiama numerosi soliti internazionali a suonare insieme alla KotrArt Festival Orchestra. Ma il festival più importante è A Tempo che si tiene a Podgorica in aprile. Fondato da Žarko Mirković, è parte integrante della programmazione della Radio-Televisione montenegrina che trasmette tutti i concerti.

E non manca l’opera in Montenegro. C’è Operosa, creato nel 2006 dal mezzosoprano finlandese Katherine Haataja per promuovere i giovani talenti della lirica dei Balcani: le opere vengono allestite in estate nel cortile dell’antica fortezza di Kanli Kula a Herceg Novi, la famigerata “fortezza del sangue”, eretta a strapiombo sul mare durante la dominazione turca, tra il XVI e XVII secolo. La prossima edizione si aprirà con una Carmen affidata alla regia di Martin Lloyd Evans.

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