Dal 23 gennaio all’8 febbraio il sipario della Scala si apre sulla nuova tappa del progetto di balletti su musica da camera, celebrando due maestri della coreografia: Hans van Manen e Roland Petit con l’originalità del loro stile inconfondibile, intimamente legato al tessuto musicale.
Il ritorno alla Scala di Hans Van Manen
Attesissimo il ritorno alla Scala di Hans van Manen, assente dal 1988, con tre lavori, due dei quali in debutto per il compagnia. Inesauribile creatore – al suo attivo più di 120 balletti – è definito il “Mondrian della danza” per la chiarezza strutturale e la raffinata semplicità delle sue produzioni, nel repertorio di una cinquantina di compagnie in tutto il mondo. In scena al Piermarini uno dei suoi titoli emblematici, ormai un classico del XX secolo, Adagio Hammerklavier, e due brani mai eseguiti dal Corpo di ballo scaligero, Kammerballett e Sarcasmen, che ne rivelano la maestria nell’uso dello spazio e della composizione, lo stile puro ma fortemente espressivo, l’attenzione alle dinamiche, anche conflittuali, anche ironiche, mai astratte.
Adagio Hammerklavier, creato nel 1973 per l’Het Nationale Ballet, entrato nel repertorio scaligero negli anni Ottanta, è descritto da Van Manen come una “ode alla delecerazione”. Ispirata dall’Adagio dalla Sonata n. 29 in si bem. magg. Op. 106 “Hammerklavier” di Beethoven, di cui quest’anno si celebrano i 250 anni dalla nascita, magistrale dialogo con la musica (al pianoforte James Vaughan), vede protagoniste tre coppie. In scena Agnese di Clemente con Gioacchino Starace, Francesca Podini con Gabriele Corrado (in altre recite Alessandra Vassallo con Emanuele Cazzato), Martina Arduino con Nicola Del Freo (in altre recite Maria Celeste Losa con Marco Agostino). Otto danzatori sono i protagonisti di Kammerballett, su musiche di Kara Karayev, Domenico Scarlatti e John Cage, creato nel 1995 per il Nederlands Dans Theater e al debutto scaligero: in scena Alessandra Vassallo, Chiara Fiandra, Francesca Podini, Antonella Albano, Marco Messina, Gabriele Corrado, Domenico Di Cristo, Gioacchino Starace e in altre recite Antonella Albano, Chiara Fiandra, Giulia Lunardi, Stefania Ballone, Andrea Risso, Emanuele Cazzato, Endi Bahaj, Edoardo Caporaletti. Ancora un debutto alla Scala è Sarcasmen, creato per l’Het Nationale Ballet nel 1981, che vede protagonisti due ballerini – Nicoletta Manni e Claudio Coviello, e in altre recite Martina Arduino e Nicola Del Freo – un pianista in scena, James Vaughan, a partecipare alla loro ironica schermaglia.
Il tributo a Roland Petit con Roberto Bolle tra i protagonisti
La serata tributo riporta alla Scala anche il genio di Roland Petit e il capolavoro esistenzialista Le Jeune homme et la Mort, titolo emblematico per il Teatro alla Scala: proprio con il debutto italiano si inaugurò nel 1955 il lungo sodalizio con il coreografo francese. Cementatosi con titoli che ne raccontano la verve, l’originalità, l’inesauribile ispirazione di uomo di spettacolo. Attesissimo il ritorno di Roberto Bolle in Le Jeune homme et la Mort nelle recite del 23, 24, 25, 28, 31 gennaio e 1 febbraio; accanto a lui Nicoletta Manni. In altre recite debuttano Claudio Coviello con Martina Arduino, e torna a danzare Marta Romagna con il debuttante Nicola Del Freo. La Passacaglia in do minore di Bach è eseguita all’organo da Lorenzo Bonoldi. Roland Petit è omaggiato anche con ‘evocativo duetto Le combat des anges, tratto dal balletto Proust, ou les intermittences du coeur che vedrà affiancarsi nel dualismo luce/ombra, bene/male Saint-Loup e Morel: Claudio Coviello e Marco Agostino, in alternanza con Domenico Di Cristo e Gabriele Corrado, sulla Elégie Op. 24 di Gabriel Faurè eseguita da Alfredo Persichilli al violoncello e James Vaughan al pianoforte.
Immagine di copertina: Le combat des anges, Claudio Coviello e Marco Agostino, Ph. Brescia e Amisano