Un concerto per commemorare le vittime della pandemia e per celebrare la speranza. Il dolore che trova finalmente la sua catarsi. La Grazia che si fa largo dove un tempo era prassi lo spavento. Nel segno della musica di Vivaldi, il Teatro Grande di Brescia ha organizzato lo scorso 10 luglio un suggestivo e applauditissimo concerto nella Chiesa di Santa Maria del Carmine.
«La nostra città ha attraversato una prova molto difficile», ha dichiarato il Sindaco di Brescia, Emilio Del Bono, «tuttavia, una consapevolezza ci ha attraversato: quella di vivere in una comunità ricca di competenze, di umanità e generosità. Abbiamo visto tante persone che si sono dedicate agli altri. Brescia è una città dai valori solidi e dalle radici sane; figlia di una civiltà lontana, di secoli di umanesimo. Una cultura di cui abbiamo grandemente bisogno».
Protagonisti dell’evento, il controtenore lodigiano Raffaele Pe e il suo ensemble barocco La Lira di Orfeo – Premio Abbiati 2019. «Questo concerto colleziona molti primati», ha commentato Pe: «per la prima volta dopo mesi torniamo a fare musica. Ritrovata la normalità, la musica scelta non poteva che essere un inno, un pensiero musicale denso, che si rivolgesse al passato con rispetto e compassione, ma che fosse anche capace di guardare al futuro con la speranza di un orizzonte di civiltà, concordia, coesione». Così la città di Brescia, in un incerto tempo rapito fra lutto e rinascita, ha “trovato il proprio inno”, cauterizzando le ferite con l’incanto dell’arte dei suoni: in un viaggio simbolico dalla Passione alla Risurrezione.
A far da ideale preludio allo Stabat Mater RV 621 (prima esecuzione a Brescia nel 1712) e al Nisi Dominus RV 608, la Suonata a 4 “al Santo Sepolcro” RV 130 e il Concerto madrigalesco RV 129. Il concerto di Raffaele Pe e La Lira di Orfeo sarà trasmesso in prima visione e in esclusiva su Classica HD (canale 136 di Sky) domenica 19 luglio alle 21:10, con repliche dal 26 luglio. Un modo ulteriore per entrare in dimestichezza con la Bellezza: perché, come asseriva John Milton molto prima di noi e di Vivaldi, «la bellezza è la moneta della natura, non bisogna accumularla ma farla circolare»; un’occasione per rivivere nel futuro, quando l’emergenza sanitaria sarà un lontano ricordo, la grande emozione di quei momenti indimenticabili a Brescia: «come un’orecchia sulla pagina di un libro molto amato / per ricordarti qualche volta di tornare a leggerla» (Ghiannis Ritsos).
Info: laliradiorfeo.it
Attilio Cantore
photo © Antonio Troni | Tokio Studio