Tutti i colori dell’Orchestra Filarmonica di Torino

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In pochi mesi, il mondo è cambiato: improvvisamente, inaspettatamente. Ce ne siamo accorti, nostro malgrado, un po’ in ritardo; e con il medesimo lucido sconvolgimento che colse Apollinaire quando, in un pomeriggio estivo del 1914, realizzò che la «petite auto» su cui viaggiava non lo aveva portato semplicemente a Parigi ma «in un’epoca Nuova». Come allora, non è stato facile reagire agli eventi. Questa nostra “nuova epoca”, per un momento, sembrava addirittura essere destinata a dover trascorrere tristemente “in bianco e nero”. Quanto ha sofferto – e sta soffrendo – l’arte: per molte ragioni. Maggiormente soffre «dell’irreale intatto dentro il reale devastato» (per usare un verso di René Char). Il tema cruciale della ripartenza del mondo dello spettacolo dal vivo, in tempi di emergenza sanitaria, è stato uno dei più discussi – e ancora molto si dovrà discutere per arrivare a delle soddisfacenti soluzioni. Eppure, i segnali di una effettiva ripresa delle attività ormai si fanno largo, lasciando ben sperare.

Come altre importanti realtà musicali italiane, anche l’Orchestra Filarmonica di Torino risponde all’appello, guardando con occhio fiducioso a un futuro della scommessa. Il capoluogo piemontese, con quel suo «tal garbo parigino» (così scriveva Guido Gozzano), tornerà finalmente a risuonare. D’altronde, a dispetto degli sfaticati bôgianen, Torino notoriamente non è mai stata avvezza «al non incaricarsi della musica e al disinteressarsene» (parola di Adriano Lualdi: Viaggio musicale in Italia, 1927).

Qual è il recente bilancio della OFT? Quattro concerti al Conservatorio annullati fra marzo e giugno, unitamente a una serie di eventi a essi collegati: dalle prove di lavoro aperte al pubblico (+SpazioQuattro) alle prove generali (Teatro Vittoria), dalle visite guidate ai musei cittadini a gli incontri divulgativi al Circolo dei Lettori.

«A seguito dell’annullamento dei concerti abbiamo disposto la possibilità, per il pubblico, di richiedere il rimborso del biglietto tramite voucher», commenta il Presidente e Direttore artistico Michele Mo. «Sono davvero tante le testimonianze di affetto di chi ha voluto accompagnare la donazione dell’importo corrispondente al costo del biglietto con parole di stima per il nostro lavoro e solidarietà per la situazione particolarmente complessa di chi organizza eventi musicali».

Come i lettori di Amadeus ricorderanno, durante il lockdown la OFT non ha abbandonato il suo pubblico, presentando sui proprî canali social il format La via d’uscita: una selezione dei più significativi momenti musicali tratti dai concerti delle ultime stagioni. Dai primi di maggio, invece, ha lanciato un nuovo hashtag, #OFTWaitingForTheNewSeason: in attesa della presentazione del prossimo cartellone, il team della OFT è stato protagonista di alcuni video – il mercoledì e il venerdì di ogni settimana – per raccontare il dietro le quinte della vita dell’orchestra e offrire anche qualche indizio sulla nuova stagione. «I video», racconta l’assistente alla direzione artistica Gabriele Montanaro, «sono stati complessivamente visualizzati da oltre cinquemila utenti. Un risultato lusinghiero; è per questo che abbiamo pensato di continuare ad accompagnare il pubblico con alcuni momenti di musica anche nei prossimi mesi».

Dal 5 giugno, sulla pagina Facebook della OFT vengono proposti alcuni materiali di archivio, accompagnati da registrazioni del passato e gustose anticipazioni: «un modo per condividere da subito con chi ci segue un po’ della magia che contiamo presto di ritrovare in sala da concerto», spiega Michele Mo.

In linea con lo spirito positivo che da sempre la contraddistingue, l’Orchestra Filarmonica di Torino disegna la Stagione 2020-2021: Colors (l’elenco dettagliato dei concerti sarà presentato in autunno in conferenza stampa). Niente più pensieri black&white: il futuro è a colori. «Scegli i vetri colorati», scriveva il poeta Ghiannis Ritsos, «verdi, rossi, blu, un po’ di viola, e il rosa con parsimonia». Tante le connessioni fra l’arte dei suoni e quella dei colori: dalle composizioni di Debussy («Il parlait d’une partition d’orchestre comme d’un tableau») e dal clavier à lumières di Skrjabin fino alla «compenetrazione circolare di suoni e colori sovrumani» in Olivier Messiaen. Attraverso un raffinato gioco di richiami fra i programmi e le immagini che illustreranno i singoli concerti (splendide opere dell’artista torinese Elena Giannuzzo), il Direttore musicale della OFT, Giampaolo Pretto, accompagnerà lo spettatore in suggestivi e imperdibili viaggi sinestetici. Come direbbero da Corso Vittorio a Vanchiglietta: «fuma che ’nduma». Tenetevi pronti!

Info: oft.it

Attilio Cantore

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