Il Trespolo tutore apre il Festival Barocco Alessandro Stradella

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Agosto si è chiuso in bellezza, a Caprarola, con l’inaugurazione della nuova edizione del Festival Barocco Alessandro Stradella. Serata mite, risparmiata dai temporali in arrivo, ideale per un concerto all’aperto nel cortile del meraviglioso Palazzo Farnese, una delle dimore storiche più belle del Lazio.

Festival Barocco Alessandro Stradella

Dopo il saluto di Anna Fendi, presidente onorario del Festival, il direttore artistico Andrea De Carlo ha dato il via alla rassegna dirigendo Il Trespolo tutore. Si tratta dell’unica opera comica di Alessandro Stradella, messa in scena per la prima volta al Teatro Falcone di Genova durante il Carnevale del 1679. Da allora l’opera non fu più rappresentata fino al 2018, quando De Carlo l’ha diretta a Varsavia, con un cast di artisti polacchi e la messa in scena del giovane regista polacco Pawel Paszta.

La sera del 31 agosto l’opera era in forma di concerto, con alcuni tagli rispetto alla versione integrale che si potrà ascoltare nel CD, nuova tappa di “The Stradella Project”, il progetto discografico dell’etichetta Arcana (Outhere) dedicato alla registrazione integrale delle opere di Stradella (siamo già a otto titoli).

Il Trespolo tutore

Il Trespolo tutore è un’opera deliziosa e divertente, con tanta bella musica, esaltata dalla briosa direzione di De Carlo, alla guida dell’Ensemble Mare Nostrum. Del cast di Varsavia c’era solo il controtenore Rafal Tomkiewicz, gli altri solisti erano Riccardo Novaro (Trespolo), Roberta Mameli, Silvia Frigato, Paola Valentini Marinari e Luca Cervoni.

Peccato non aver potuto vedere l’opera in forma scenica, anche se i cantanti, pur ingabbiati su un piccolo palcoscenico, sono stati molto convincenti anche dal punto di vista della recitazione. Esiste però un DVD dello spettacolo di Varsavia, nel quale si può apprezzare anche il ruolo del regista.

Il regista Pawel Paszta

Pawel Paszta, 35 anni, dopo gli studi di  ingegneria si è laureato con lode all’Accademia Teatrale Aleksander Zelwerowicz, facoltà di regia.  Regista di teatro, ha debuttato con la regia d’opera proprio con Il Trespolo tutore. “Mi è sempre piaciuta l’opera barocca”, spiega Paszta ad Amadeus, “per due ragioni. Primo: le orchestre sono di piccole dimensioni, perciò la parte musicale non sovrasta la parola. Secondo: i libretti del barocco sono molto belli, uno scrigno di tesori e metafore. Per lo spettacolo di Varsavia  mi sono ispirato ai personaggi della commedia dell’arte, con scene legate al Carnevale, esaltando il lato comico dell’opera. Ma non ho perso di vista il lato lirico e per certi versi anche drammatico del libretto, perciò a Varsavia i personaggi di Nino e Ciro erano due clown, uno ispirato ad Arlecchino e l’altro a Pierrot, il clown con l’aria triste”.

Nessuna voglia di cimentarsi con le opere di  compositori come Mozart o Verdi? “No, ci sono già tanti registi per quel repertorio, preferisco continuare con il barocco”, risponde Paszta.

Il Festival Barocco Alessandro Stradella prosegue fino al 22 settembre con diversi appuntamenti a Caprarola, Viterbo, Ronciglione, Castel Sant’Elia e Nepi, il borgo laziale dove Stradella visse i primi anni della sua rocambolesca vita.

Immagine di copertina: Palazzo Farnese, Caprarola.

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