Il Teatro alla Scala si prepara per ospitare due eventi artistici di livello. Per prima, la nuova composizione György Kurtág dedicata a Beckett
Attesa e annunciata da anni, il 15 novembre va in scena al Teatro alla Scala la prima mondiale di Samuel Beckett: Fin de partie. È la nuova e unica opera scritta da György Kurtág. L’ha commissionata e prodotta la fondazione lirica milanese con la Nationale Opera di Amsterdam; sul podio Markus Stenz, regia Pierre Audi.

Anche in questo progetto dalla lunga e tormentata gestazione ad affiancare il compositore ungherese classe 1926 la moglie Márta, fonte di ispirazione, collaboratrice, compagna di vita e musica. Intorno a Fin de partie il Festival Milano Musica ha costruito la sua edizione n. 27. Sino al 26 novembre, propone un cartellone denso, articolato e diffuso per tutta la città dal tema e dal titolo György Kurtág. Ascoltando Beckett.
In parallelo ai 22 concerti- spettacolo, agli incontri, alle conferenze di Milano Musica, il Ridotto dei Palchi “Arturo Toscanini” del Teatro alla Scala ospita la mostra Segni, giochi, messaggi a cura di Heidy Zimmermann, Cecilia Balestra e Franco Pulcini. Manoscritti, disegni e fotografie: in queste pagine alcuni dei documenti esposti. Vi mostriamo tre disegni a china realizzati da Kurtág negli anni ’70; sotto la partitura autografa di Örökmozgó (talált tárgy) [Perpetuum mobile (objet trouvé)] per pianoforte, da Játékok I (1975/79). Per gentile concessione della Fondazione Paul Sacher, Basilea.
Foto Judit Marjai