In questo speciale libri, c’è più di una biografia: da Mozart a Mabellini, ecco le letture consigliate da Amadeus
Ecco una nuova selezione di letture per gli amanti della musica. Dalla biografia di Mozart alle più famose compositrici, passando per la storia della censura e libri per bambini.
LA CENSURA ALL’OPERA
Ugo Bedeschi
Le Graffette, 2017
2 voll., pagg. 67+47, s.i.p.
Due quadernetti in 16° dedica l’originale editore di Sassuolo a un tema che riassume così nel lungo sottotitolo: Motivi morali, religiosi e politici manomettono i libretti operistici durante la Restaurazione negli stati italiani preunitari. La scelta e caduta su sei opere fra le più esposte al fenomeno nelle piazze più reazionarie ovvero lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie.
Ecco Donizetti: Lucrezia Borgia troppo “papale” e malvagia, Maria Stuarda troppo irrequieta e regale e cattolica, Poliuto troppo cristiano e perdente su quei palcoscenici dove era tanto meglio divertirsi che pensare. E Verdi, con Ernani, Stiffelio (un sacerdote con moglie adultera) e La traviata (un bersaglio ideale, fin dal titolo reoconfesso). «A Carlo Quinto sia gloria e onor» volevano Piave e Verdi, ma nel 1846, al soglio di Pietro salendo Pio IX, nell’Ernani si cantò anche «Al sommo Pio» o «A Pio nono» (fortuna che le sillabe e quindi le note rimanevano cinque; che sarebbe capitato al predecessore, Gregorio XVI?).
L’agile trattazione comincia con L’italiana in Algeri di Rossini, dove l’aria «Pensa alla patria, e intrepido / il tuo dover adempi» fu censurata e divenne «Pensa alla sposa, e intrepido / il tuo dover adempi», con uno scivolone erotico sfuggito all’ottuso censore ma non al pubblico sghignazzante.
Piero Mioli
BIOGRAFIA DI WOLFGANG AMADEUS MOZART
Georg Nikolaus Nissen
Zecchini, 2018
pagg. LII-699, € 59,00
A cura di Marco Murara, leggiamo la prima traduzione italiana della Biografia di Wolfgang Amadeus Mozart di Georg Nikolaus Nissen. Danese di Haderslev (1761), Nissen intraprese la carriera diplomatica. A Vienna, sul finire del 1797, sei anni dopo la scomparsa di Mozart, conobbe Constanze Weber, la vedova del musicista. L’anno dopo i due iniziarono a convivere e, nel 1809, si sposarono.
Dopo aver vissuto a Copenaghen e aver viaggiato, presero casa a Salisburgo nel 1824. Fu in questo periodo che Nissen iniziò a occuparsi concretamente dell’idea di scrivere una biografia di Mozart.
Si basò su lettere originali, su quanto era stato scritto negli anni successivi alla morte del compositore, su ciò che ricordavano le persone che avevano conosciuto il musicista e, soprattutto, sulle testimonianze dirette della stessa Constanze: Morì, però, nel 1826. Anton Jähndl (Direttore del coro presso l’abbazia benedettina di Nonnberg a Salisburgo) realizzò il manoscritto per la stampa. Infine, Constanze affidò l’incarico di sistemare definitivamente il materiale della biografia al medico Johann Heinrich Feuerstein.
La Biografia apparve a Lipsia, nel 1828. Si tratta di un documento essenziale per la conoscenza del salisburghese. Consente di comprendere meglio la vita e l’opera del musicista, l’evolversi della sua fortuna, e gli ambienti che frequentò, e di verificare cosa Constanze desiderò tramandare di Wolfgang.
Massimo Rolando Zegna
CON DOLCE FORZA
a cura di Laura Donati
Edizioni Polistampa, 2018
pagg. 155, € 20,00
Con dolce forza imprimeva ne’ cuori qualunque affetto sì vivamente, che gli ascoltanti… sembravano rapiti e fuori di se’»: così raccontava Jacopo Cicognini l’interpretazione nelle vesti di Santa Cecilia di Arcangela Paladini, il cui ruolo sociale è testimoniata dal monumento funebre in Santa Felicita a Firenze.
Musiciste ricercate e socialmente apprezzate, la cui arte era sostenuta spesso da aristocratiche dedite a valorizzarne i talenti: musica e pittura arti sorelle, entrambe capaci di muovere gli animi, erano di casa alla corte medicea, e non solo. Marietta Robusti, detta Tintoretta, figlia d’arte, era anche provetta musicista, come Lavinia Fontana. Della compositrice Francesca Caccini è La liberazione di Ruggero dall’isola di Alcina. Checca Costa e sua sorella Margherita, rivali nell’arte, ci osservano nei ritratti con sguardo inquietante; mentre Vittoria della Rovere rappresentata dal Furini mostra potere e ricchezza.
Un universo colto, raffinato e poco conosciuto quello che è stato svelato nella mostra Con dolce forza. Donne nell’universo musicale del Cinque e Seicento curata da Laura Donati e allestita dalla Galleria degli Uffizi nell’Oratorio di Santa Caterina delle Ruote a Bagno a Ripoli. Una vera chicca, di cui resta preziosa testimonianza nei saggi a più mani del catalogo ricco di informazioni e di una esaustiva bibliografia pubblicato da Edizioni Polistampa.
Annamaria Pellegrini
L’EVOLUZIONE DELLA “DINAMICA E DEI TIMBRI” NELLA LETTERATURA ORGANISTICA TEDESCA
Carlo Guandalino
Carrara, 2017
pagg. 32, € 14,00
Nel pubblicare le proprie opere per organo, Mendelssohn si preoccupò di annotare quale dovesse essere la gestione delle dinamiche dei suoi brani da parte dell’esecutore (ff per l’organo pleno, pp per un registro di 8’, p per più registri di 8’ e via dicendo). È da qui che parte Carlo Guandalino in questa sua originale storia dell’evoluzione della concezione dinamica e timbrica organistica nella letteratura tedesca.
Il saggio è tripartito. Esaurita col primo capitolo la questione mendelssohniana, l’autore passa a esaminare gli aspetti organari, in particolare l’invenzione del walze, il dispositivo a rullo cilindrico per il crescendo/diminuendo. La terza e ultima parte è, invece, dedicata ai manuali sugli amalgami di Carl Locher e Hugo Riemann e alla musica di Reger (i cui rapidissimi crescendi e diminuendi necessitano forzatamente del walze: come nella Fantasia sul Wachet auf che passa da un pppp a un fff in sole 4 battute) e Karg- Elert (autore dalla «concezione eccessivamente orchestrale»).
Un libro di appena 32 pagine che meriterebbe sicuramente ulteriore sviluppo; ma già così per nulla superfluo nella comprensione estetica del repertorio organistico tedesco.
Mattia Rossi
TEODULO MABELLINI. MAESTRO DELL’OTTOCENTO MUSICALE FIORENTINO
a cura di Claudio Paradiso
Società Editrice di Musicologia, 2017
pagg. 551, € 40,00
Bellini è morto, dissero. Ma- Bellini vive! Una battuta ancor oggi significativa della fama che godette il musicista nato a Pistoia nel 1817 e scomparso a Firenze ottant’anni dopo. Maestro di cappella a corte, direttore alla Pergola, docente al Conservatorio, Mabellini scrisse musica soprattutto vocale, dai drammi della gioventù alle Messe della maturità con parecchie Cantate in onore di Raffaello, Machiavelli, Dante e Saul.
Se di tanti minori dell’epoca si conosce ben poco, di lui fa conoscere tutto il possibile questo grosso tomo a più mani ma non per questo frammentario o troppo devoluto, come si dice spesso per evitare il centro del discorso, “ai suoi tempi”. Certo un panorama occorreva, e l’ha firmato Bianca Maria Antolini da par suo.
Poi la biografia, tracciata da un curatore che non è stato mero raccoglitore: e poi via con melodrammi come Rolla (successiva di un anno all’Oberto e per certi aspetti non imparagonabile con l’esordio di Verdi) e Il conte di Lavagna, le Cantate celebrative, le Messe, la fortuna, la corrispondenza, i manoscritti e le fonti, il catalogo, la breve autobiografia, addirittura l’elenco degli allievi raggiungibili. Con esempi poetici e musicali, con indici e tabelle. Sulle Messe, per esempio: finalmente, grazie a Gabriele Moroni, uno squarcio sul giardino dove fiorì il Requiem di Verdi.
Piero Mioli
CHIAMATEMI GIOACHINO
Cinzia Salvioli, Riccardo Accattatis
Assiemi, 2018
pagg. 70, s.i.p.
Alla volta dei bambini, da parte dell’Associazione Italiana Educazione Musicale per l’Infanzia (il cui acrostico fa Assiemi) con l’avallo del Cidim, e con sottotitolo Le opere di Rossini raccontate e illustrate. Scrive Cinzia Salvioli, disegna Riccardo Accattatis, collaborano in parecchi.
Semplice lo schema: con stile colloquiale e scherzoso, cinque personaggi di altrettante opere, non necessariamente primari, ne narrano gli intrecci, segnalando come trovare alcuni pezzi principali da ascoltare. Berta racconta Il barbiere di Siviglia, don Magnifico La Cenerentola, Ninetta La gazza ladra, Aronne Mosè in Egitto, Madama Cortese Il viaggio a Reims, Jemmy Guglielmo Tell. Scelta dei titoli non facile, ma ben mediata fra popolare e nuovo (l’arduo Viaggio a Reims).
Scelta dei pezzi ben risolta, con qualche dubbio, magari, per La gazza ladra. Immagini belle, molto colorate, vivacissime, con il povero Mosè sopra un Monte Sinai che sembra un vulcano e un Guglielmo bello e giovane che impallidisce, quasi tramortisce davanti al figlioletto e al pomo da colpire.
Seguono i testi segnalati, purtroppo mica troppo accessibili ai piccoli. E finisce una breve biografia di Rossini, simpatica ma non irreprensibile: si dice un soprano e non una soprano; e poi Rossini non visse a Parigi dal 1829 alla morte «salvo qualche periodo in Italia», perché dal 1836 al 1855 stette prevalentemente a Bologna e a Firenze.
Piero Mioli
IL BARONE DI DOLSHEIM DI FELICE ROMANI E GIOVANNI PACINI
Alice Tavilla
De Sono/Lim, 2017
pagg. 368, € 25,00
Alice Tavilla, assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona (Università di Pavia) pubblica nella collana Tesi di De Sono/Lim uno studio dedicato a Il barone di Dolsheim. L’opera lirica di Giovanni Pacini su libretto di Felice Romani, è andata in scena al Teatro alla Scala nell’autunno 1818. Il libro – concepito come tesi di dottorato di ricerca e scaturito dal manoscritto autografo dell’opera – si occupa in particolare della fortuna, da subito molto vivida, e della tradizione testuale legate alla vita di questo melodramma nei primi quattro decenni dell’800.
Un arco cronologico che vide Il barone di Dolsheim proposto al pubblico per ben 84 volte e sottoposto a una serie di varianti strutturali che Alice Tavilla classifica in tre differenti categorie in relazione al loro perdurare nel tempo: varianti persistenti (che si ripresentano quasi sempre); varianti effimere (che s’incontrano sporadicamente); e varianti intermittenti (che pur comparendo con regolarità mantengono un ampio margine di mobilità nella forma e nel modo con cui si collocano nel corso dell’opera).
Imprescindibile punto di partenza di tutta la ricerca è stato lo studio dell’autografo e del libretto stampato in occasione della prima rappresentazione.
Massimo Rolando Zegna
Piano Star 2
a cura di David Blackwell e Aisling Greally
Curci, 2018
pagg. 32, € 13,00
A cura di Blackwell e Greally, con illustrazioni di Tim Budgen, il secondo volume di una collana dedicata ai giovani pianisti. Propone una selezione di brani per arricchirne il repertorio e consolidarne le abilità musicali. Qui troviamo 26 brani che si collocano a livello del Prep Test ABRSM, per il quale forniscono un repertorio alternativo
Il canto a tenore di Orgosolo
a cura di Sebastiano Pilosu, Ass. Tenore Supramonte di Orgosolo
Squilibri, 2017
pagg. 208 + 1 cd, € 25,00
La magia del canto tenorile del paese famoso per i suoi murales: Orgosolo. Una pratica musicale complessa nei contenuti, nei comportamenti esecutivi e nei significati anche simbolici. Con questo libro vengono pubblicate, per la prima volta, le registrazioni (commentate e analizzate in modo esaustivo) effettuate sul campo dal Centro Nazionale di Studi di Musica Popolare, tra gli anni 1955 e 1961.