Tra i consigli letterari, due libri molto originali. Il primo è un romanzo sull’ultimo spartito di Rossini; il secondo, una raccolta di racconti… in compagnia di Mozart
L’ULTIMO SPARTITO DI ROSSINI (romanzo)
Simona Baldelli
Piemme, 2018 pagg. 384, € 18,50
Simona Baldelli, scrittrice, pesarese per nascita, ha dichiarato che di Gioachino Rossini, al quale ha dedicato il suo romanzo L’ultimo spartito di Rossini, le interessava soprattutto il silenzio. A lui che scriveva «Le mie biografie, niuna eccettuata, sono piene di assurdità più o meno nauseanti», ha dedicato un libro col quale intende andare oltre i luoghi comuni più scontati che evidentemente le appaiono tuttora circondare un compositore celeberrimo ai suoi e ai nostri giorni. Impresa non semplicissima nell’anno dei 150 anni dalla morte, che si celebrano come Amadeus racconta sin dall’inizio del 2018, con comitati nazionali, concerti, opere, mostre, studi e con il monografico e cruciale Rossini Opera Festival che sta entrando in pieno svolgimento.
Il silenzio creativo che avvolse soprattutto il Rossini operista dopo il Guglielmo Tell (era il 1829 e il compositore aveva 37 anni) interrotto fra tante piccole creazioni dallo Stabat Mater, dalla Petite Messe solennelle, dai Péchés de vieillesse è stato infatti indagato, sviscerato, studiato da generazioni di storici della musica e ha ispirato scrittori di ogni tempo.
Simona Baldelli non si è persa d’animo però. E ha costruito un romanzo godibile e appassionato; racconta il Rossini privato intrecciandolo al Rossini pubblico, con continui innesti tra storia e licenza letteraria. Rammentandoci, per esempio, che l’indecisione tra la grafia Gioacchino e Gioachino (ormai in uso) nasce dall’atto di battesimo nel quale si registrò come “Giovacchino Antonio” quel bambino nato a Pesaro il 29 febbraio 1792.
IN VIAGGIO CON MOZART
GULDA IN VIAGGIO VERSO PRAGA
Marco Guidarini
Il Melangolo, 2018 pagg. 172, € 9,00
Romanzi e racconti: letture musicali per l’estate. Un direttore d’orchestra accantona la bacchetta e impugna la penna (seppur metaforica certo, ai nostri tempi). Guidato da un filo invisibile ma tenace inanella 11 racconti brevi, delicati, trasognati, abitati in qualche modo dalla presenza – o dalla suggestione della presenza – di Wolfgang Amadeus Mozart.
E li pubblica in un libriccino piccolo, insolito e garbato intitolato Gulda in viaggio verso Praga. Racconti mozartiani. Il Gulda del titolo è il mitico pianista – e compositore – austriaco Friedrich, grandioso interprete mozartiano. Uomo e musicista dalla personalità libera e irrituale, fu affascinato dal mondo del jazz e dell’improvvisazione.
Il direttore in questione è Marco Guidarini, che ha studiato con Franco Ferrara ed è cresciuto alla scuola di Claudio Abbado e poi di John Eliot Gardiner, una carriera che lo ha portato e lo porta a dirigere spesso nella Mitteleuropa evocata dal suo libro che già nel titolo omaggia lo scrittore tedesco Eduard Mörike e il suo romanzo breve Mozart in viaggio verso Praga (1855).
Undici racconti dove la figura di Mozart è talvolta tracciata in filigrana altre volte in modo drammatico. In periodi storici diversi tra loro: alcune novelle si ambientano nel corso della vita del compositore delle Nozze di Figaro, del Flauto magico e del Requiem, in particolare nei suoi ultimi anni; altre invece fanno riferimento a personaggi reali della nostra contemporaneità.
I personaggi del libro
Da un calciatore famoso degli anni ’30 come l’antinaziasta Matthias Sindelar che, dopo l’Anschluss, si rifiutò di giocare con la Nazionale tedesca; a Neil Armstrong, il primo uomo ad aver messo piede sulla Luna. E perfino i due papi: Ratzinger, Benedetto XVI, il tedesco, il musicista; e Bergoglio, Francesco, l’italoargentino, l’uomo della terra del tango. Raccontare come la presenza di Mozart possa abitare la vita delle persone, questo sembra interessare a Guidarini.
«È uno di quegli artisti così grandi che ognuno di noi vi ritrova qualcosa si sé, sia negli aspetti più complesse della creazione artistica sia in quelli più semplici della vita. Credo per esempio che perfino i bambini trovino qualcosa di loro stessi nella storia e nella musica di Mozart. Il suo essere così profondamente universale è una delle cose chi mi hanno sempre toccato di questo immenso autore».
Per chi lo voglia ascoltare oltre che leggere, Guidarini in ottobre (dal 18 al 21) sarà in Italia al Teatro del Giglio di Lucca a dirigere Gianni Schicchi e Suor Angelica. Niente Mozart stavolta, bensì Puccini.
di Paola Molfino