A Firenze il New Generation Festival si affida alla generosità di sponsor e sostenitori. Per portare in scena una musica senza barriere
Firenze, Mozart e Don Giovanni, con un tocco decisamente british. L’appuntamento è per il 29 agosto nel giardino del rinascimentale Palazzo Corsini, a Firenze, quando si aprirà la seconda edizione del New Generation Festival. Per l’inaugurazione la scelta è caduta sul Don Giovanni mozartiano, con un cast di giovani cantanti; il giorno seguente si ascolterà Čajkovskij, con il Concerto per violino e la Sinfonia n. 5.
Ma non solo: nel programma di questo festival voluto da tre (altrettanto giovani) artisti inglesi – il direttore d’orchestra Maximilian Fane, lo scrittore e regista Roger Granville e il produttore Frankie Parham – a fianco degli spettacoli dal vivo si offrirà la diretta streaming. L’obiettivo è di dare la massima visibilità a talenti selezionati nei migliori conservatori internazionali.
New Generation, il Festival senza barriere
Gli organizzatori spiegano che l’idea alla base del festival è quella di: «Creare una piattaforma che, mettendo in scena in un unico luogo i più alti livelli di opera, teatro e generi musicali diversi (classica, jazz, pop), rompesse le barriere fra generazioni e stili. In un’epoca di incertezze, la musica è l’unico linguaggio universale in grado di trasmettere un messaggio positivo ai giovani».
Non solo concerti
Ecco allora che a fianco dell’opera lirica e della sinfonica (Mozart verrà replicato anche il primo settembre) nel programma del festival si ascolteranno lo Shakespeare dell’Enrico V – per la prima volta portato in scena con la musica scritta da Sir William Walton – repertorio cameristico ma anche altre musiche (non ultimo un dj). Sempre nello spirito del festival, ogni giorno si terranno visite guidate nei palazzi storici di Firenze e dintorni.
Nell’ottica poi di sostenere futuri talenti, il festival organizza un corso intensivo per cantanti di dieci giorni. Si spazierà dalla musica alla formazione psicologica. Le lezioni saranno affidate a insegnanti dei migliori conservatori e accademie inglesi.
Nel cast del Don Giovanni, e nel ruolo di protagonista, debutta invece a Firenze il giovane baritono tedesco Simon Schnorr. Il concerto shakespeariano del 31, invece, sarà affidato a John Santagada, che per anni si è perfezionato con Pappano alla Royal Opera House.
Per il Concerto di Čajkovskij arriverà in Italia il violinista londinese Charlie Siem. Un appuntamento cameristico notturno è infine in programma (il 30) con la violoncellista Erica Piccotti, il pianista Itamar Golan e lo stesso Siem, nella Chiesa di Ognissanti.
I giovani sostenitori
Un festival pensato e portato inscena da menti giovani, che scommette sul futuro dei talenti di domani. E si basa sul principio di un mecenatismo diffuso, dal basso.
«Non riceviamo alcun finanziamento pubblico», spiega Maxilian Fane, «e al di là della vendita dei biglietti abbiamo raccolto i fondi per il festival attraverso un intensivo programma di membership. Nella sola edizione di quest’anno ci ha permesso di raccogliere oltre 100.000 euro. In molti hanno dimostrato grande generosità nel sostenere il nostro progetto; ma la più grande soddisfazione è stata quella di raggiungere sostenitori under 35, mentre una piccola parte delle spese è coperta da sponsor privati.
L’opera è un gioco costoso. La nostra è una scommessa sul futuro, che sta dimostrando di funzionare e ha bisogno di continuare a crescere...».
di Edoardo Tomaselli