Dopo aver letto la lettera sottoscritta dai quattro probiviri replico a mia volta alla Commissione preposta all’iniziativa “SIAE – Classici di oggi”, confidando che possa essere l’inizio di dibattito costruttivo, che non può che giovare alle sorti della musica contemporanea in Italia.
Segnalo che non si tratta di «attacchi», «critiche maliziose», «informazioni distorte», «faziosità» ecc., ma di semplici riflessioni su alcuni dati di fatto, facilmente verificabili.
Soprattutto non si tratta di «giudizi sommari», visto che ogni elemento è stato da parte mia attentamente analizzato. E i «pareri personali», sulla qualità di alcune scelte, sono quelli di un critico musicale che da più di venti anni si occupa di musica contemporanea, e che quindi esercita liberamente il proprio diritto di critica sulle pagine e sul blog di una rivista musicale. Dov’è l’anomalia?
Semmai è proprio la commissione che dovrebbe fare chiarezza su alcuni punti. La invito dunque a rispondere a queste domande:
1) Se una commissione attribuisce un finanziamento a una casa discografica che prima (durante, e dopo) incide dischi con musiche di due membri della commissione stessa, è «diffamazione» parlare di conflitto di interessi? Prudenza, onestà, buon senso non suggerirebbero di evitare questa sovrapposizione di ruoli? Almeno per il periodo nel quale la commissione è in carica?
2) Se poi emerge che la stessa casa discografica gode anche di altre sovvenzioni SIAE (progetto SILLUMINA), non è semplice dovere di informazione scriverne?
3) Se una commissione attribuisce un finanziamento a un ensemble, è corretto che poi quei soldi siano destinati ad altri ensemble? (questa sera a Parma suonerà il Klangforum di Vienna «con il supporto di SIAE / Progetto SIAE – Classici di Oggi», qui il programma).
4) Se il criterio stabilito da quella commissione è di dare un sostegno strutturale agli ensemble (ed è un criterio che condivido, come ho già detto), quei finanziamenti non dovrebbero andare a esclusivo vantaggio delle attività degli ensemble selezionati?
5) Se «nella sua opera continua di monitoraggio», la commissione scopre che quei finanziamenti sono usati in modo difforme rispetto ai criteri stabiliti, non dovrebbe dare almeno una “tirata d’orecchie” a chi ha utilizzato impropriamente quei finanziamenti? Anziché darla a chi ha segnalato il problema?
6) Se il tema più generale è quello dei finanziamenti alla musica contemporanea in Italia (e dei tagli subiti negli ultimi anni), è fuori luogo parlare delle riduzioni che la SIAE ha fatto delle “Maggiorazioni Musica Seria”, destinate ai compositori, o della situazione di un festival storico come Nuova Consonanza? Non si tratta di semplice completezza di informazione?
Obiettivo delle mie precedenti riflessioni, e di queste domande, è solo quello di avere maggiore trasparenza sull’intera operazione SIAE – Classici di oggi. E di portare davvero «a buon fine» il progetto, ma senza quelle opacità che non solo io, ma un’ampia fetta del mondo della musica contemporanea in Italia ha rilevato.
Se la commissione vorrà avvalersi di qualche mia «utile osservazione», sarò lieto di collaborare. Se pubblicherà tutti i dati relativi al progetto SIAE – Classici di oggi, le saremo tutti grati.