Firenze è tappa esiziale di quel viaggio iniziatico nel bello, nell’antichità, nell’arte, di gran moda dal ‘700 ma ancora oggi frequentato, benché con forme e modalità diverse. Allora indispensabile alla formazione culturale, e non solo, di un uomo di mondo. Viaggio conosciuto con il nome di grand tour: viaggio da nord a sud che portò innumerevoli inglesi in Italia… e già che c’erano, perché non portare indietro un souvenir? E così si formarono i nuclei di grandi collezioni d’arte nella terra di Albione.
Su quella stessa onda, tre giovani affermati professionisti inglesi (responsabili della direzione artistica del nuovo auditorio di Andermatt, tra l’altro), Maxmilian Fane (direttore d’orchestra), Roger Granville (produttore e regista) e Frankie Parham (produttore di teatro e cinema), hanno ripercorso quelle stesse tappe. Folgorati dagli stessi innamoramenti, hanno deciso di dare anziché prendere. Nel 2017 fondano il The New Generation Festival a Firenze dove invitano giovani talenti.
Giovani ambiziosi: si ispirano al Festival più posh del Regno Unito, quello di Glydebourne, con tanto di “cravatta nera”, dress-code richiesto ai concerti. L’Italia non è il Regno Unito. Firenze non è Londra… un invito, quindi, non un imperat. Festival snob, come solo gli inglesi sanno esserlo, ha l’obiettivo di essere una ribalta per bravi giovani artisti. Ma coniuga i piaceri culturali ai piaceri della… gola. Infatti, nel magnifico giardino all’italiana del Palazzo Corsini al Prato (una delle poche residenze entro le mura che vantano un parco), tra le aiuole orlate di bossi che fanno da quinta alle teorie maniacalmente simmetriche di vasi di agrumi all’ombra di cipressi centenari, convive un’ampia variegata zona dedicata alla ristorazione, da quella garibaldina alla più raffinata. Spazi del dopo-teatro per il bel mondo trendy fiorentino che non si mischia volentieri al turismo che flagella – meglio, flagellava – la città come uno tsunami, nonostante sia un turismo di alta gamma qui. Sorprendentemente, il giovane festival raccoglie anche un pubblico giovane incline agli eccessi e alla stravaganza nell’abbigliamento che, se non raggiungono la ricercatezza e l’originalità delle mise di Ascot, sono pur sempre eleganti.
Il Covid-19 ci mette la coda e scombina le carte in tavola. La IV edizione del festival, nato esclusivo, diventa popolare. Si sposta dai giardini di Palazzo Corsini che non permettono di osservare le regole del distanziamento, al prato delle colonne nel Giardino di Boboli, già palcoscenico del Maggio Fiorentino. Le Gallerie degli Uffizi di Firenze ci mettono la location, la Fondazione Mascarade Opera (cassaforte del festival) il programma del festival che sarà ad ingresso gratuito!
Festival che si chiama “ReGeneration”, questo anno. Nomen omen. I tre moschettieri della musica ribaltano la consuetudine: non sono più i proventi dall’attività imprenditoriale a finanziare arte e cultura ma sono queste ultime, almeno nelle intenzioni dei tre giovani inglesi, il motore che fa girare l’economia. I tre avrebbero voluto che fosse uno sforzo corale di Firenze a dare il la al risveglio culturale della città. Infatti, tutte le istituzioni musicali cittadine ed alcuni artisti sono stati invitati a collaborare al progetto ma ha colto l’occasione solo Eike Schmidt, il direttore tedesco degli Uffizi.
E sarà festa grande per quattro giorni a Firenze perché, nell’immota gora del deserto musicale seguito al lockdown, è comunque gettare un sasso nello stagno, il festival a ingresso gratuito previa prenotazione secondo il protocollo per contrastare la diffusione del virus.
Dal 26 al 29 agosto torneranno a risuonare le note che romperanno quel silenzio assordante che è il leitmotiv da lunghi mesi. Il programma accattivante va incontro a gusti diversi. Si parte il 26 agosto (replica, il 29) con La Cenerentola di Gioachino Rossini diretta da Sándor Károlyi con l’Orchestra Senzaspine, per la Regia di Jean-Romain Vesperin e un cast tutto di giovani. La serata successiva è dedicata alla musica sinfonica: Daniele Rustoni a capo dell’Orchestra Giovanile Italiana proporrà un programma tutto Mozart, Haydn (violoncello solista Erica Piccotti) e Beethoven, a cui farà seguito a tarda ora il concerto pianistico Natural Machines nel quale Dan Tepferesplora gli incroci tra fenomeni naturali e meccanici. Per finire, una serata jazz dal titolo Le tre Dive, Anush Hovhannisyan, Shenel Johns e Veronica Swiftche provengono da background affatto differenti, dall’opera al jazz passando per Broadway. Lo spettacolo presenta anche i brillanti talenti di Sam Jewison, Yasushi Nakamura, Dominick Farinacci e Dan Tepfer, in un evento coprodotto con Piers Playfair, fondatore della Catskill Jazz Factory. Ricco programma musicale dalla classica al jazz, dal soul al blues nei programmi di mezzogiorno e di mezzanotte che prevedono anche il cortometraggio Babal di Teodora Pamploni e una versione “ristretta” de La Cenerentola per i bambini.
In settembre la Fondazione Mascarade Opera aprirà, Covid permettendo, Mascarade Opera Studio, scuola di alto perfezionamento.
Info: newgenerationfestival.org/it
Franco Soda