Il Premio Nazionale delle Arti rende omaggio a Pino Daniele

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La dodicesima edizione del Premio Nazionale delle Arti, sezione Jazz, promosso dal MIUR e dal Pino Daniele Trust Onlus, ha vissuto la sua finale nella cornice del Conservatorio G. Verdi di Milano. Venerdì 16 giugno si sono esibiti i gruppi dei nove conservatori semifinalisti (Como, L’Aquila, Milano, Pescara, Piacenza, Rovigo, Trento e Udine) davanti alla commissione composta da Dave Douglas, Luca Conti, Bruno Civello, Claudio Fasoli e Tullio de Piscopo. Dei nove gruppi di studenti, tre sono stati selezionati per la Gran Finale di sabato.

La serata del 17 giugno, presentata dal musicista e cantante Nick The Nightfly, si è infatti aperta con l’esibizione dei tre conservatori finalisti: Milano, Pescara e Rovigo. Un quintetto milanese (Federico Calcagno, Davide Sartori, Victoria Kirilova, Filippo Rinaldo, Riccardo Tosi), un duo voce e pianoforte da Pescara (Emanuele Di Benedetto e Giulio Gentile) e un sestetto di Rovigo (Leonardo Rosselli, Francesco Giustini, Daniele Bartoli, Alberto Lincetto, Alberto Zuanon, Stefano Cosi) hanno presentato rispettivamente un brano di Pino Daniele, a cui è dedicata questa edizione del Premio, e due arrangiamenti o composizioni proprie, regalando alla giuria e al pubblico in platea musica ad altissimo livello. Livello che è stato riconosciuto con l’assegnazione dei “premi speciali” al miglior chitarrista (Davide Sartori), miglior contrabbassista (Victoria Kirilova), miglior solista strumentista (Mattia Parisi) e con una menzione speciale al miglior trombettista (Francesco Giustini).

La vera protagonista della serata è stata però la VJO- Verdi Jazz Orchestra diretta da Pino Jodice, che dopo il concorso dei finalisti fino all’assegnazione conclusiva dei premi, ha colmato la Sala Verdi con le musiche di Pino Daniele. L’orchestra, nata un anno fa e composta dagli studenti Jazz del Conservatorio ha proposto Suite for Pino N.1 e N.2, facendo riecheggiare i suoni di Viento ‘e terra, Tutta ‘nata storia, A me me piace ‘o blues, Terra mia, Chi tene ‘o mare e altri brani celebri di colui che ha “caratterizzato la musica italiana per quarant’anni, mettendosi sempre in gioco”. Tullio de Piscopo e specialmente Dave Douglas si sono uniti all’orchestra, dialogando con i suoi membri in un gioco di ritmi e suoni ipnotizzanti.

Soltanto dopo questo intenso concerto, la giuria ha svelato l’esito del concorso. A vincere il Premio Nazionale delle Arti sezione Jazz e la Borsa di Studio offerta dal Pino Daniele Trust Onlus sono stati Emanuela di Benedetto (voce) e Giulio Gentile (pianoforte) con il loro duo dal Conservatorio di Pescara. Ma al di là del risultato finale, quello che accomuna i giovani musicisti sul palco ed emoziona il pubblico è la dedizione e la passione per il Jazz. Passione che diventa contagiosa e fa riconoscere l’importanza di Concorsi e manifestazioni del genere, mirate a dare spazio e far conoscere i giovani musicisti, gettando un ponte tra i Conservatori e il panorama Jazz internazionale.

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