Per i 10 anni di Auser Musici l’amore barocco nel Gran Teatro del Mondo si fa social

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Che il mondo sia un palcoscenico e l’uomo un attore che recita una parte, triste o lieta che sia, è metafora barocca a tutti nota. Dai prodromi shakespeariani fino al marinismo del napoletano Giuseppe Artale («Mondo è un teatro»), insinuandosi fra le pieghe di El gran teatro del mundo di Pedro Calderón de La Barca, l’ambiguità della vita e i sentimenti in eterno contrasto vengono ripetutamente messi in mostra, in «continua altalena».

Ecco il tema ispiratore del nuovo format digitale Il Gran Teatro del Mondo, ideato e prodotto da Auser Musici, in collaborazione con Fondazione Teatro di Pisa e con il supporto tecnico di Imaginarium Creative Studio. Per non rimanere in silenzio durante questo periodo di forzata interruzione delle attività musicali e al contempo per festeggiare i dieci anni di Auser Musici, il direttore e leader dell’ensemble toscano, Carlo Ipata, dialogherà con alcuni fra gli artisti protagonisti delle produzioni più significative, dal 2010 a oggi. Fino al 4 giugno, ogni giovedì alle 18:30 sulla pagina Facebook ufficiale dell’ensemble, cinque imperdibili puntate alla scoperta del teatro barocco.

Dopo aver inaugurato con Le disgrazie d’Amore di Cesti (1667) e il soprano Maria Grazia Schiavo, la rassegna prosegue il 14 maggio in compagnia del contralto Sonia Prina per raccontare la storia del Catone, “pasticcio” händeliano del 1732 che originariamente vide in scena, nel ruolo del titolo, il glorioso Senesino. Presentato in forma di concerto e registrato per l’etichetta spagnola Glossa nel maggio 2016 durante l’Händel Festival di Halle, è un gioiello musicale in cui una dopo l’altra si incastonano arie di smagliante bellezza: frutto della penna di numerosi illustri compositori, soprattutto di “scuola napoletana”. Il 21 maggio è invece ospite il controtenore fiorentino Filippo Mineccia (nella foto), perfetto Tamerlano nella sensazionale world premiere recording, coordinata da Carlo Ipata, del Bajazet di Francesco Gasparini (Glossa 2015), dramma per musica andato in scena per la prima volta a Reggio Emilia nel 1719 con un cast stellare che riuniva l’evirato cantore Antonio Bernacchi, Francesco Borosini e le eccelse Marianna Bulgarelli e Faustina Bordoni (futura moglie di Johann Adolph Hasse).

Si prosegue poi il 28 maggio con Alberto Allegrezza e la fortunata produzione pisana de Il Girello di Jacopo Melani (dicembre 2017), squisito dramma burlesco del 1668 in cui uno scalcagnato giardiniere del palazzo del re di Tebe, ognóra pungolato da salaci appetiti, d’un tratto assume per magia le sembianze del suo stesso padrone: da qui si articolano tutta una serie di esilaranti gag, che occhieggiano alla tradizione della Commedia dell’Arte, enfatizzate dalle marionette della storica compagnia milanese Carlo Colla & figli. Fratello di Jacopo è Alessandro Melani, cui si deve invece la prima trasposizione operistica del soggetto teatrale del Don Giovanni. Portato in scena al Teatro Verdi di Pisa nell’ottobre 2019 – in un allestimento firmato dal regista Jacopo Spirei, allievo di Graham Vick –, L’Empio punito (1669) ha visto trionfare il controtenore lodigiano Raffaele Pe, nel ruolo cardine dell’incallito seduttore Acrimante. Se ne parlerà il 4 giugno, suggellando la rassegna streaming. Il Gran Teatro del Mondo di Auser Musici, per virtù barocca, presenta dunque l’amore in tutte le sue sfaccettature: l’amore contrastato, deluso, assecondato, ingannato e ritrovato, che sempre muove i cuori.

Info: ausermusici.org

Attilio Cantore

 

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