«L’atto di resistenza ha due facce: è umano ed è anche l’atto dell’arte». Così scriveva il filosofo Gilles Deleuze. Lo conferma, oggi, la nuova iniziativa di una delle più prestigiose istituzioni musicali italiane. Temporaneamente chiuso l’Auditorium “Arturo Toscanini” di Torino, dopo il decreto dello scorso 9 marzo, anche l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, diretta da James Conlon, decide di resistere. Pur non potendo incontrare il suo pubblico per i tradizionali concerti settimanali, decide di non abbandonarlo e di dialogare con lui con lo stesso spirito di sempre – questa volta, solo, in maniera più informale – lanciando l’iniziativa #OSNmusicHome su tutte le piattaforme social. Ogni mercoledì e venerdì, i Professori dell’OSN Rai, dalle proprie case, si rivolgeranno direttamente ai followers, parlando di sé e di musica, ricordando esperienze di leggio sotto la guida di grandi direttori e riflettendo sul ruolo dell’artista nella società contemporanea. Ogni appuntamento su Facebook, Instagram e Twitter verrà suggellato da un brano che vuol essere un cameo suggestivo e al contempo un “arrivederci”, in attesa di ritornare in Auditorium. A dare il “la” alla #OSNmusicHome, il tubista Matteo Magli, classe 1990, formatosi fra Milano e Pesaro, con un curriculum di eccezionale caratura. Oltre a tante curiosità sul suo modo di vivere la musica e sul repertorio che più lo appassiona, il suo regalo per tutti gli spettatori sarà il celebre valzer di Musetta, «Quando m’en vo’», da La bohème di Giacomo Puccini.
È vero, sono giorni colmi di interrogativi e fra le mura domestiche i nostri slanci sembrano essersi affievoliti sotto lo sguardo indecifrato della vulnerabilità. Ma è proprio adesso che il ruolo della musica diventa ancor più importante e significativo; soprattutto ora la musica deve risuonare nelle nostre case: la musica è «arte sorgiva, arte che sa rimanere puro slancio». Abbiamo bisogno di lei. Info: orchestrasinfonica.rai.it
Attilio Cantore