Un virtuosismo trascendentale e l’onestà interpretativa di un’artista con la rara capacità di dare un senso a ogni nota. È Beatrice Rana, protagonista del concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai in programma giovedì 2 maggio alle 20.30 all’Auditorium Rai “Arturo Toscanini” di Torino, con replica venerdì 3 maggio anche in diretta su Radio3.
Un gradito ritorno Beatrice Rana la giovane pianista ormai divenuta una star internazionale che, dopo il debutto nel 2014 a ventuno anni con il Secondo Concerto di Prokof’ev, è tornata a esibirsi con l’Orchestra Rai altre due volte: nel 2015 con il Terzo Concerto di Bartók e nel 2017 con il Primo Concerto di Čajkovskij.
Il debutto di Maxime Pascal
Sul podio dell’Orchestra Rai debutta Maxime Pascal, fra i più interessanti e versatili direttori della sua generazione. Primo francese ad aver vinto il Concorso “Nestlé e Festival di Salisburgo” per giovani direttori nel 2014, ha collaborato con importanti orchestre quali i Münchner Philharmoniker, l’Orchestre de l’Opéra national de Paris, la Gustav Mahler Jugendorchester e con compositori come George Benjamin, Michaël Lévinas e Salvatore Sciarrino, di cui ha diretto alla Scala la prima dell’opera “Ti vedo, ti sento, mi perdo” nel 2017.
Nella seconda metà del programma propone le due suite orchestrali che Maurice Ravel estrasse nel 1913 dal balletto in un atto Daphnis et Chloé, composto fra il 1906 e il 1911 e rappresentato dai Ballets Russes di Djagilev nel 1912 allo Châtelet di Parigi. I due frammenti sinfonici rappresentano un raffinato compendio del balletto, costellato di colori e immagini di gusto impressionista, che lo stesso Ravel definì “sinfonia coreografica”. L’ambientazione arcadica del soggetto, ispirata alle vicende dei due pastorelli innamorati Dafni e Cloe narrate nel romanzo ellenistico di Longo Sofista, fornì all’autore lo spunto per ispirarsi alla Grecia «come l’avevano immaginata gli artisti francesi alla fine del Settecento».
Il concerto è ripreso da Rai Cultura e sarà trasmesso su Rai5 giovedì 11 luglio 2019.
Immagine di copertina Ph. Marie Staggat
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