La Gattomachia, favola musicale per narratore, violino concertante e archi di Orazio Sciortino, dopo la Prima assoluta al Teatro alla Scala di Milano lo scorso ottobre, è andata in scena al 44°Festival della Valle d’Itria di Martina Franca. Interpreti: Mauro Lamantia (voce recitante), Riccardo Zamuner (violino concertante) el’Orchestra Ico della Magna Grecia diretta dallo stesso Sciortino. Prossimi appuntamenti: 26 luglio (Matera, Corte dell’ex Ospedale San Rocco); 27 luglio (Cisternino, Teatro Paolo Grassi); 28 luglio (Ceglie Messapica, Atrio del Castello).
Il 30 luglio, nel Chiostro di San Domenico a Martina Franca, Sciortino sarà impegnato anche in un recital pianistico “Notturno”, che iniziando alle 23.30, condurrà l’ascoltatore nel mondo magico della notte vista dal pianista e compositore siciliano come luogo di sogno, visione fantastica, fantasia e ironia, in attesa dell’alba.
La Gattomachia è liberamente ispirata all’omonimo racconto di Lope de Vega e racconta le bizzarre vicende di due gatti, Marramaquiz e Micifuf, che si contendono la mano, anzi la zampetta, della gatta Zapaquilda. Dedicata ai bambini, non è meno godibile per il pubblico degli adulti, che possono apprezzarne la raffinatezza di scrittura e la ricca trama di citazioni e rimandi musicali.
«Ho concepito la partitura come un vero e proprio laboratorio – spiega Sciortino –, una Wunderkammer fatta di oggetti sonori, gesti strumentali, effetti timbrici, che l’ascoltatore è libero di trasformare e interpretare, come dei giocattoli da scoprire. Il lavoro, pur essendo pensato in un’unica arcata formale, è caratterizzato da undici brevi sezioni, costruite su uno stesso materiale compositivo continuamente reinterpretato. Si tratta, al tempo stesso, di un vero e proprio doppio concerto, nel quale sia la voce narrante, sia il violino solista, svolgono un ruolo concertante in relazione al resto degli archi. Il testo, da me liberamente elaborato a partire dall’omonimo poema di Lope de Vega, è stato scritto seguendo una stringente logica musicale. L’interazione testo-musica può assumere le forme del declamato ritmico, o semplicemente della recitazione accompagnata, e in alcuni casi, il narratore fa da supporto alla virtuosistica scrittura del violino solista. Anche le citazioni (da Gesualdo da Venosa) o i “falsi d’autore” hanno funzione narrativa e contribuiscono a condurre l’ascoltatore nel clima emotivo dei singoli episodi».