Per omaggiare la memoria del compianto Franco Zeffirelli, scomparso il 15 giugno dello scorso anno, Rai Cultura dedica quattro appuntamenti in onda su Rai 5 nelle prossime domenica mattina, (ore 10), che riproporranno alcuni storici allestimenti con regia, scene e costumi firmati dal celeberrimo maestro fiorentino.
Il ciclo si apre con Carmen, l’opera del debutto di Zeffirelli all’Arena di Verona, nel 1995: opéra comique per così dire in versione “colossal”, con i recitativi scritti da Ernest Guiraud. L’allestimento di Zeffirelli, ripreso per ben tredici stagioni, fino al 2016 (dal 2009 con un nuovo assetto scenografico), sarà riproposto, domenica 7 giugno, nell’edizione del 2003, con protagonisti Marina Domashenko (Carmen), Maya Dashuk (Micaela), Marco Berti (Don José) e Raymond Aceto (Escamillo). La direzione musicale è di Alain Lombard.
Il secondo appuntamento, domenica 14 giugno, è con La traviata, messa in scena al Teatro Verdi di Busseto nel 2002. Con il capolavoro verdiano, Zeffirelli si confrontò più volte nel corso della sua carriera, a partire dal lontano 1958 con la Callas, fresca della sua interpretazione nella celeberrima edizione scaligera, con la regia di Luchino Visconti. Dopo i vasti spazi dell’Arena di Verona, siamo in questo caso di fronte ad una versione “pocket” dell’opera, ideata invece per il piccolo palcoscenico di Busseto. Di ironica attualità sembrerà forse l’impiego di una struttura trasparente in plexiglas (!) che avvolge oggetti e azione scenica, divenendo metafora di visioni oniriche. A dirigere l’organico ridotto dell’Orchestra della Fondazione Toscanini nella ristretta buca del teatro, Plácido Domingo, mentre sul palcoscenico Stefania Bonfadelli, Scott Piper e Renato Bruson, con la partecipazione speciale del balletto spagnolo “La Corralà della danza” di Lucia Real & El Camborio.
Plácido Domingo torna ancora in veste di direttore nella Tosca in onda domenica 21 giugno, rappresentata al Teatro dell’Opera di Roma nel 2000, in occasione del centenario della première, occorsa il 14 gennaio 1900. Sul palco, dove per il capolavoro pucciniano Zeffirelli aveva portato anche l’orchestra, disposta attorno allo spazio scenico circolare, un imperdibile Luciano Pavarotti nella parte di Cavaradossi (nella foto), Ines Salazar nel ruolo del titolo e Juan Pons nei panni del perfido Scarpia.
Una storica edizione del Don Giovanni di Mozart, andata in scena nel 1958 al Teatro di Corte di Napoli, con il Coro del Teatro San Carlo e l’Orchestra “A. Scarlatti”, completa il palinsesto domenica 28 giugno. La direzione musicale è affidata a Nino Sanzogno, mentre nel cast figurano Mario Petri (Don Giovanni), Sesto Bruscantini (Leporello), Orietta Moscucci (Donna Anna), Ilva Ligabue (Donna Elvira), Luigi Alva (Don Ottavio), Graziella Sciutti (Zerlina), Franco Calabrese (Masetto), Ferruccio Mazzoli (Commendatore).
Quattro appuntamenti per ricordare il regista e sceneggiatore, classe 1923, che per più di mezzo secolo lavorò per teatro musicale, di prosa e cinema, dagli esordi al Teatro alla Scala di Milano agli allestimenti per il Covent Garden di Londra e la Metropolitan Opera House di New York, passando per le collaborazioni con Luchino Visconti, Vittorio de Sica e Roberto Rossellini. E per ricordare che forse, come Zeffirelli dichiarò in una delle sue ultime interviste, «La bellezza è la sola qualità che ci rende uomini fin dalla nascita».
Silvia Del Zoppo