Musica e tradizione orale nel Salento: nuovo libro di Maurizio Agamennone

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È il Ferragosto del 1954 quando, a bordo di un furgone nel quale è stipato tutto l’equipaggiamento necessario, Alan Lomax e Diego Carpitella arrivano in Salento: proprio nel corso di quell’anno, e nel successivo, ha luogo una spedizione etnografica che, per tradizione, sfoggia l’aurea di un viaggio iniziatico per l’etnomusicologia italiana.

Oggi, a illustrare e dare nuova vita a quest’opera, è Maurizio Agamennone, già allievo di Carpitella e accademico dalla solida esperienza. Come doverosamente sottolinea l’autore, quel viaggio è anche lo spunto iniziale per una consapevolezza inedita che, per la prima volta, identifica diversità culturali e stilistiche delle musiche disseminate per la penisola. Tali diverse caratteristiche ne delineano complessità, origini, strumenti, coreutica e innumerevoli altri aspetti, il tutto in uno scenario, quello post bellico, nel quale le differenti autonomie culturali sono pressoché conservate intatte.

Il viaggio in Italia del 1954-1955 è catalogato come “Raccolta 24” e, nello specifico, il segmento pugliese è la “Raccolta 24-B”: quest’ultima è protagonista dello studio di Agamennone che, nelle quasi 400 pagine di libro, con immagini e trascrizioni, prende in esame i brani salentini, proposti anche in tre cd.

Così, l’autore inizia con una descrizione contestuale del Salento dell’epoca, approfondendo le radici della tradizione ellenofona e la sua presenza sul territorio. Prendendo le mosse dalla classificazione di Raymond Murray Schafer del 1985, classifica poi il Salento come un ambiente “hi fi”, che vive cioè senza i mascheramenti acustici delle società industriali, focalizzando inoltre la presenza dell’oralità, conseguenza della scarsa alfabetizzazione, nella trasmissione del patrimonio orale, oltre che della sentita convivialità dei riti musicali e coreutici. Segue poi una descrizione del viaggio di Lomax e Carpitella, con un approfondimento sulla loro indagine e sui metodi di ricerca, per approdare a una puntuale descrizione delle musiche catalogate.

Non può mancare, in una narrazione avvincente, un aneddoto: a Lomax sono infatti rubati degli appunti! Rientra anche questo episodio nella cosiddetta “etnografia di urgenza”, testimoniata anche dai dialoghi registrati tra i due studiosi e gli abitanti del luogo. Per quanto invece concerne il corpus sonoro, non mancano lamenti funebri, ninne nanne, serenate, fino alla pizzica di Galatone, oggi rinomata nel mondo intero, unica testimonianza coreutica salentina.

Analizzando una pietra miliare del patrimonio culturale italiano, Agamennone non si rivolge solo agli studiosi ma pure a chiunque desideri approfondire storia e caratteristiche della musica salentina, con una precisione encomiabile, uno stile limpido e una passione che trasuda da ogni singola parola.

 

Musica e tradizione orale nel Salento. Le registrazioni di Alan Lomax e Diego Carpitella (agosto 1954), di Maurizio Agamennone, ed. Squilibri – Archivi di Etnomusicologia dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

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