Cronaca minima
Donna e professionista straordinaria, la soprano Montserrat Caballé è deceduta a 85 anni. Ora le spetta un posto nell’Olimpo del canto
Che Montserrat Caballé fosse un fenomeno mi fu chiaro fin da piccolo. Ricordo una celebre regista, che pur ammirandola, ne faceva un’imitazione caricata e leggermente parodica. Descriveva “La Caballé” in cucina. Studiava uno dei tanti impervi spartiti belcantistici che riesumò dall’oblio. Cantava mentre accudiva la salsa di pomodoro che schizzava sullo spartito. Di tanto in tanto prendeva in braccio il figlio o la figlia e gli schioccava un bacio.
Quel racconto mi lasciò impressa l’immagine di una matriarca iberica, nel contempo donna semplice e professionista straordinaria. Era naturale che un personaggio simile avesse un talento unico nelle mie orecchie infantili, anche perché rivelatore della melodia assoluta, «Casta diva». Era la Norma storica alla Scala che mise a tacere i vedovi Callas più ostinati.
Una donna, mille voci
Le sorprese non finirono, perché la Caballé poteva passare dal belcanto italiano alla Salome di Strauss, da Verdi a Wagner, Puccini compreso. Insomma le era concesso quello che nella norma avrebbe richiesto un manipolo di grandi voci diverse. Nei coccodrilli quasi tutti hanno ricordato la sua partecipazione alla cerimonia d’apertura delle Olimpiadi a Barcellona; all’epoca si lanciò in un numero di alta pirotecnia vocale accanto a quella forza della natura che era Freddy Mercury. L’insistenza con cui è stato narrato questo evento poteva indurre a pensare che quella fosse stata la sommità della sua carriera e non un episodio; importante sì, ma non certo unico.
D’altronde la caratura si è compresa anche dal miracolo di aver messo d’accordo tutti i suoi connazionali, dal re al primo ministro, dagli indipendentisti ai lealisti. Un cordoglio di tutto l’arco costituzionale, condiviso con il mondo intero e degno di una testa coronata. E Donna Montserrat lo era, perché apparteneva alla Casa Reale del Canto, come dimostrano l’ammirazione di tre grandi predecessore con le quali ora condivide l’Olimpo vocale: Renata Tebaldi, Joan Sutherland e Maria Callas.
Giovanni Gavazzeni