Milano: la Società dei Concerti riparte dalla Sala Verdi in duo e in “coppia” 

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Anche la Fondazione La Società dei Concerti di Milano rompe il silenzio imposto agli artisti negli ultimi mesi attraverso due appuntamenti, che intendono proporre cultura, bellezza e vitalità non solo come parole-chiave della ripartenza, ma anche quali principi-guida per ripensare il prossimo futuro.

Mercoledì 24 giugno, alle 17.45 e poi in replica alle 20.45, protagonista sarà la splendida virtuosa del violino italo-romena Anna Tifu, accompagnata al pianoforte da un pianista d’eccezione come Giuseppe Andaloro, vincitore del Busoni 2005 e premiato per Meriti Artistici dal Ministero dei Beni e Attività Culturali. In apertura, omaggio a Beethoven con la “Primavera”: la Sonata in fa maggiore op 24, il cui titolo apocrifo venne attribuito dal suo primo editore, Mollo (Vienna, 1802), si presenta simile, per proporzioni, alla coeva Sonata per pianoforte op. 28 “Pastorale”, con un assetto in quattro movimenti, dove due di ampie proporzioni (racchiudono un breve Adagio e uno Scherzo dalla struttura originale. Ma l’op. 24 può giocare anche sul contrasto tematico e l’antagonismo timbrico-idiomatico dei due strumenti, che esaspera la tensione dualistica implicita nella forma-sonata e in quegli anni compiutamente esplorata da Beethoven. A seguire Tzigane, un «moceau de virtuosité dans le gout dans le goût d’une rapsodie» nelle parole del suo stesso compositore, Ravel: gioco acrobatico che, in assonanza con le tendenze di fine Ottocento allude allo spirito libero e improvvisativo delle sonorità tzigane. Tecnica trascendentale e virtuosismo interpretativo ritornano anche nell’ultimo brano in programma, la Fantasia op. 25 su arie della Carmen di Bizet, pubblicata nel 1882 Pablo de Sarasate.

Mercoledì 1° luglio sarà invece la volta di un’altra coppia, nell’arte e nella vita: Ingrid Fliter, nata a Buenos Aires come Matha Argerich e prima pianista donna a vincere il Gilmore Artist Award nel 2006 (nella foto), e Anton Dressler, star del clarinetto dalla «superba intonazione» e dalla «sensibilità quasi esasperata», intrecciano repertorio per duo con brani a solo. L’articolata proposta comprende così la celebre Sonata di Poulenc per clarinetto e pianoforte, che insieme a quelle per flauto e per oboe, fa parte di un ciclo di Sonate dedicate ai fiati rimasto incompleto e Scaramouchedi Milhaud, suite in tre movimenti più nota nella versione per due pianoforti. La Fliter affronta poi tre celebri brani chopiniani (il  Notturno in do diesis minore op. posth. e i Valzer op.64 n.1 e n. 2); mentre al clarinetto solo di Dressler sono affidati i Tre pezzi di Stravinskij (dedicati, in segno di riconoscenza al mecenate svizzero Werner Reinhart, che aveva sostenuto le spese per la prima di Histoire du soldat) e il Tango Etude n. 3 di Piazzolla.

Le manifestazioni, come di consueto, si svolgeranno nel rispetto dei protocolli di sicurezza che contraddistinguono questa fase: la Sala Verdi del Conservatorio di Milano per l’occasione potrà ospitare al massimo 200 spettatori per ciascun turno (contro i 1.420 che la capienza della sala consentirebbe) e non sono previsti intervalli durante i concerti.

Info: soconcerti.it

Silvia Del Zoppo

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