Il Mantova Chamber Music Festival piace al pubblico e al MiBACT. E allora, largo ai mecenati: arriva l’Art Bonus
Trecento musicisti da tutto il mondo, duecento concerti sotto il segno del repertorio cameristico e una sola città: Mantova. L’appuntamento con la sesta edizione di Trame Sonore, il Mantova Chamber Music Festival, è tra il 30 maggio e il 3 giugno.
Tra i moltissimi artisti invitati spiccano i nomi di Alfred Brendel (Guest of Honour), Alexander Lonquich (Artist in Residence) e la pianista portoghese Maria João Pires. E ancora Giovanni Sollima, la Camerata RCO formata da musicisti della Royal Concertgebouw Orchestra; Carlo Boccadoro e Sentieri Selvaggi; l’Ensemble Zefiro e Vox Musica of London, con due focus dedicati ad Antonio Vivaldi e Claude Debussy.
Organizzato dall’Orchestra da Camera di Mantova, in partenariato con Palazzo Ducale Complesso Monumentale e in stretta sinergia con il Comune di Mantova, il Festival torna nella sua collaudata formula, con i concerti ospitati non solo nei palazzi, nei teatri e nei luoghi più belli della città (dal Teatro Bibiena a Palazzo Te alla Basilica di Santa Barbara) ma anche in una fitta rete di case private e cortili segreti, tutti da scoprire.
Il Festival ha dimostrato di funzionare: ecco l’Art Bonus
Benché ancora giovane, da quest’anno è entrato a far parte della lista delle attività culturali a cui il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali riconosce i benefici fiscali previsti dalla legge Art Bonus. Si prevede un credito d’imposta pari al 65 per cento dell’erogazione effettuata.
Dunque spazio ai mecenati, per dare sostegno a un festival unico per la qualità e le idee che lo sostengono. Un mecenatismo finalmente aperto ai privati, a fianco delle imprese (a partire da Marcegaglia) che sono parte della Corporate Membership Ocm, l’élite aziendale che sostiene le attività dell’Orchestra da Camera di Mantova.
L’importanza dei contributi privati
«Nella scorsa edizione di Trame Sonore, dal mondo delle Fondazioni, della Corporate Membership, dagli sponsor e dai privati, abbiamo ottenuto un contributo che ha concretamente sostenuto il budget del Festival. E questo assieme ai fondi del Comune di Mantova e della Regione Lombardia. Ora che l’Art Bonus è finalmente attivo, puntiamo a fare in modo che il sostegno del mondo privato arrivi a coprire un quarto del nostro budget», spiega Irene Crosignani; all’interno di Trame Sonore si occupa di fundraising e marketing.
«Ma se da un lato l’Art Bonus è un innegabile punto di forza, molto lavoro resta ancora da fare. A volte si ha la sensazione di essere soli a combattere le proprie battaglie. Serve invece aprire quanti più canali possibili per far comprendere come diventare mecenati delle belle arti; serve la divulgazione, una visione di lungo periodo. Nessuno di noi cresce pensando di poter essere un mecenate, come frequentemente capita nella cultura anglosassone e americana… ».
Come intendere allora oggi il mecenatismo?
«Come una frontiera capace di proporre nuovi stimoli, attorno all’idea di uno scambio tra chi dona e chi riceve. Non è solo il sostenere una causa, ma l’esserne coinvolti a 360 gradi, in una partnership reale. L’Art Bonus è un ottimo strumento per iniziare a costruire la cultura del dono, che ci interessa continuare a percorrere e strutturare nel corso del tempo. Abbiamo una storia giovane; ma il mondo privato, dei cittadini e delle imprese, sta mostrando di credere sempre di più nel nostro progetto».
di Edoardo Tomaselli