Un grande musicista del nostro tempo, Giovanni Sollima, racconta l’incontro con la vita e l’opera di Antonio Canova. Ecco come nasce la colonna sonora di una mostra multimediale

Alla Scuola Grande della Misericordia di Venezia, è aperta sino al 22 novembre Magister Canova; è il secondo atto della trilogia di mostre ideate e realizzate da Cose Belle d’Italia Media Entertainment. L’esposizione è curata da Mario Guderzo e da Giuliano Pisani. La direzione artistica è di Luca Mazzieri in collaborazione con Alessandra Costantini. Ed è un musicista celebre, eclettico e aperto agli scambi tra le arti come il violoncellista-compositore Giovanni Sollima, l’autore del soundscape sonoro di Magister Canova.
Il 2 settembre alle ore 21 Sollima terrà un concerto per violoncello solo nelle suggestive sale che accolgono questo affascinante percorso multimediale ) realizzato in collaborazione con la Fondazione Canova Gypsotheca e Museo Antonio Canova di Possagno e il patrocinio del MiBACT. Info: magister.art
Antonio Canova e il violoncello
Il violoncello è fisicità; è forma, struttura sinuosa che diviene tutt’uno con chi lo suona, si fonde in perfetto equilibrio con il musicista. Sono stato felice di accostarmi a Canova, con la sua classicità intensa e apollinea, a quel linguaggio nato a cavallo fra ’700 e ’800 che appartiene a un’epoca di transizione, a un periodo di inquietudine che è ancora vivo oggi.
Gli anni di Antonio Canova sono gli stessi in cui il violoncello è arrivato all’apice della sua forma. C’erano grandi maestri liutai che erano a loro volta veri scultori. Anche per questo mi ha interessato comporre le musiche per Magister Canova. La mostra fa parte del progetto triennale Magister che l’anno scorso aveva visto Giotto musicato da Paolo Fresu.
Ho composto la musica in tempo reale, direttamente in sala di registrazione. Ho pensato, infatti, che la chiave migliore fosse quella di trarre ispirazione direttamente dalle immagini, dal racconto su Canova, allontanandomi dai riferimenti più sicuri, più certi, più storici.
I brani in mostra
Mi sono fatto coinvolgere, invece, dall’interesse di Antonio Canova per il classico, per la forma, per l’architettura, per lo spazio; tutte strutture che sono alle basi della stessa composizione musicale. Alcuni dei brani in mostra hanno una forma armonica più precisa; altri sono più fluidi, come quello per “Un viaggio nella mente di Canova,” l’installazione tributo di Fabrizio Plessi che immerge il pubblico nella nascita del pensiero creativo dell’artista di Possagno.
Tutti i brani hanno una loro circolarità che li rende atemporali. Al suono del violoncello, a volte, ho aggiunto altre basi, sempre del mio strumento, soprattutto quando volevo assegnare più intensità. Per l’installazione dedicata alla “Paolina Borghese come Venere vincitrice”, celata in una struttura intorno alla quale, per scoprirla, bisogna girare attorno, ho creato una maggiore sensualità e un’assoluta concentricità. Per la sala dedicata al bellissimo racconto della “Fiaba di Amore e Psiche”, invece, ho composto un tema vero e proprio, assolutamente riconoscibile.
Il 2 settembre sarò a Venezia, alla Scuola Grande della Misericordia, per un concerto “a solo”. Sarà l’occasione per sviluppare dal vivo le musiche composte per Magister Canova e per lasciarle interagire libere nel bellissimo spazio circostante. Insieme ai brani composti per l’esposizione, suonerò musiche diautori vicino all’epoca di Canova, come Luigi Boccherini.
Giovanni Sollima: il mio legame con l’arte
Il percorso della mostra Magister Canova prevede l’ascolto in cuffia. Noi musicisti la usiamo spesso per cogliere meglio qualche dettaglio. Nel caso di Magister l’impiego è totalmente differente e per nulla tecnico. È stato invece bello ed esaltante andare alla ricerca di un racconto musicale che fosse più intimo e personalizzato con il visitatore, capace di fondersi con i contenuti testuali interpretati dalla voce di Adriano Giannini.
Non è questa la prima volta che mi avvicino ai grandi maestri dell’arte visiva. Sono curioso e interessato dall’estetica di altre espressioni artistiche e ne condivido l’interesse per la plasticità delle forme. È accaduto con Caravaggio, Leonardo da Vinci, Dante, Michelangelo e Borromini. Ma anche con artisti e letterati di oggi, come Calvino, Beuys, Burri e Pistoletto.
Sono felice di questo nuovo confronto, presto anche in concerto, con Antonio Canova.
Altri progetti
Dopo l’appuntamento a Venezia per Magister Canova, dal 7 al 9 settembre sarò a Palermo, capitale della cultura italiana 2018, con l’evento lungo tre giorni dei 100Cellos. Saranno tre giorni e tre notti no-stop ricchi di appuntamenti, concerti, flashmob e con un concorso di composizione.
Un progetto nato nel 2012, al Teatro Valle di Roma insieme a Enrico Melozzi; sembrava basato sull’irrealizzabilità ma che seppe sconvolgere le strade della capitale. Aperto a tutti, condotto di anno in anno a Milano, Torino, Budapest, Ravenna, Lucca e Como, vede rispondere centinaia di violoncelli dal mondo, coinvolgendo sempre più giovanissimi, permette di lavorare con entusiasmo sulla ricerca e sulla conoscenza e di portare sui palchi e nelle piazze gioia e allegria.
Nei primi mesi del 2019 poi uscirà Natural Songbook, il mio nuovo disco pubblicato da Warner Music. Tra gli altri, vi sarà un brano suonato con l’ICE cello, il violoncello di ghiaccio che ho portato in tour in tutta Italia quest’inverno. L’esperienza diventerà anche un docufilm di Corrado Bungaro distribuito in tutto il mondo dal Muse-Museo delle Scienze di Trento.
Giovanni Sollima