Esce oggi, venerdì 19 ottobre, il cd “Giulio Cesare. A Baroque Hero”, edito da Glossa, con protagonista il controtenore Raffaele Pe. Il cd, realizzato insieme all’ensemble La lira di Orfeo diretto da Luca Giardini, raccoglie arie per castrato dedicate alla figura di Cesare.
«Nell’immaginario di ogni artista lirico c’è sempre un personaggio che segna l’inizio del percorso; una scintilla, un’ispirazione, un amore a prima vista per un ruolo che dal primo ascolto si ha la sensazione di voler impersonare, anzi di dover impersonare innanzitutto per il bene di se stessi, prima ancora che per la musica. Come a carnevale, il cantante preferisce usare una maschera per divertirsi davvero, forse per essere veramente se stesso, sceglie il nome di qualcun altro per farsi strada nella vita.
Ci troviamo di fronte a un caso singolare di scambio di identità alla Wilde, oserei dire una vera e propria condizione patologica – da lettino freudiano (dico sempre agli amici psicologi che fare teatro è la miglior cura possibile ai malanni dell’animo nostro) – per cui si sceglie di sublimare il timido ritegno per il proprio stato con un solenne travestimento, una burla, una licenza poetica.
Questo è stato per me Cesare sin dagli albori del mio innamoramento per l’opera, quand’ero ancora un liceale svogliato, con una grande attrazione per la musica ma poche certezze sul da farsi. Il mito mi ha incontrato senza che lo cercassi e mi ha rapito tra le note serene dell’intonazione handeliana, dove un contralto, e non un tenore o un baritono, dà voce al grande eroe.
Passano gli anni e l’intrigo si fa più avvincente quando, mettendo il naso tra gli archivi con gli amici musicologi, vengo sopraffatto da numerose opere coeve su libretti simili, questa volta composte da gloriose penne italiche. Pollarolo, Giacomelli, Piccinni, Bianchi, per citarne solo alcuni. Il tesoro è grande, con spunti inesauribili: sono tutti titoli interpretati al tempo da cantori illustrissimi come Farinelli, Carestini, Aprile, Pacchiarotti. La musica è straordinaria e degna di risuonare nelle sale moderne, ma bisogna studiare molto per render giustizia a questi antichi tomi in disuso.
Nasce così negli anni Giulio Cesare. Eroe Barocco, frutto di pazienza e dedizione, ma soprattutto di cura per l’umanissimo condottiero in chiave di soprano, che in questa veste vocale disvela anche gli infiniti colori emotivi dell’amante, dell’indeciso e, perché no, del perdente.
Anche Cesare si è travestito per l’occasione, trovandosi così a compartire la sua eterna effige con la voce di un suo umilissimo ammiratore».
Raffaele Pe