Le Contaminazioni Liriche dell’Opera Giocosa di Savona

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«Viviamo in una società e in una situazione dove il mondo ci appare un enorme collage, dove ce n’è per tutti; e il modo di intervenire dell’artista è disturbare, in modo da creare equilibri diversi, forse gerarchie diverse». Così la pensava il grande Luciano Berio: considerazioni valide ancor oggi. Il compositore ligure, nel 1967, era stato fra i lungimiranti ideatori – insieme a Maderna, Leydi e Puecher – di un inconsueto spettacolo-collage per il 30° Festival Internazionale di Musica Contemporanea di Venezia intitolato Contaminazioni: una sorta di happening, mai effettivamente realizzato, che avrebbe dovuto connettere musica classica e pop – con la partecipazione dei Beatles, Mina, Cathy Berberian, Milly e i clowns Fratellini – ristabilendo così «le contact perdu entre compositeurs et auditeurs». A distanza di un cinquantennio, ecco che una nuova “contaminazione” si profila nel panorama musicale italiano, declinata questa volta in senso lirico.

Per la consueta e attesissima stagione estiva alla Fortezza del Priamàr, il presidente e direttore artistico del Teatro dell’Opera Giocosa di Savona, Giovanni Di Stefano, propone quest’anno un cartellone che delle “Contaminazioni liriche” fa il proprio minimo comun denominatore. Dal 1° al 15 agosto, sette imperdibili appuntamenti per sancire una rinascita musicale post-Covid, in un luogo simbolo della città ligure che finalmente torna a palpitare. «Nella musica la contaminazione è uno dei processi della creazione musicale ed è sinonimo di rigenerazione o innovazione», commenta Di Stefano. «In questa difficile stagione vogliamo essere presenti per ricordare le infinite possibilità che la musica riesce a donare».

Si inizia questa sera alle 21:30 con la prima rappresentazione a Savona de L’ammalato immaginario di Leonardo Vinci (tre intermezzi per L’Ernelinda, Napoli 1726) in una nuova produzione in collaborazione con la Fondazione Teatro Coccia di Novara. L’eclettico basso savonese Matteo Peirone, nei panni dell’ipocondriaco Don Chilone, firma per l’occasione anche lo spettacolo. La «vedovella afflitta e sola» Erighetta è interpretata dal soprano Linda Campanella. Li affianca sul palcoscenico l’attore Giorgio Scaramuzzino. Sul podio dell’Orchestra Sinfonica di Savona, Massimiliano Piccioli.

Lunedì 3 agosto una intrigante “contaminazione” fra il Quartetto di Cremona (Cristiano Gualco, Paolo Andreoli, Simone Gramaglia, Giovanni Scaglione) e il mezzosoprano Anna Maria Chiuri, per un insolito itinerario che prende l’aìre dal poemetto lirico Il tramonto di Ottorino Respighi, su testo di Percy Shelley. Scritto dall’ottantista nell’agosto 1914 – nello stesso periodo in cui vinse la cattedra di composizione al Conservatorio di Parma che non accettò per rimanere al “Santa Cecilia” di Roma – fonde un certo «impressionismo franco-russo» a un «carattere romantico alquanto intedescato», dimostrando da par suo una sensibilità estrema alle dinamiche e una puntigliosa attenzione verso i colori timbrici. Dal Novecento italiano al “classicismo viennese”, il concerto si conclude con un doveroso omaggio beethoveniano, per celebrare il 250° anniversario della nascita del compositore di Bonn.

Scontro all’ultima gag nel Match buffo previsto per mercoledì 5 agosto. Sul “ring” due formidabili e istrionici protagonisti delle scene teatrali internazionali del calibro di Simone AlberghiniPaolo Bordogna, legati artisticamente alla città di Savona e all’Opera Giocosa. Facendo appello con innato talento e magisterialità a tutto un armamentario di ficelles proprio del mirabolante scrigno della più schietta commedia di matrice italiana, da blasonati mattatori quali sono i due baritoni daranno vita a un irresistibile ed esilarante “duello comico”, di cui il pianista Gianluca Ascheri sarà attento e infaticabile “arbitro”.

L’8 agosto è il turno di una formazione cameristica sui generis e tutta al femminile: il Quartetto Euphoria (nella foto) formato dalle eccezionali Marna Fumarola, Suvi Valjus, Hildegard Kuen e Michela Munari. «Pioniere della musica comico-classica femminile», l’Euphoria dal 1999 si contraddistingue per la sua trasversalità collaborando, fra gli altri, con Max Gazzè, Stefano Bollani, il duo Petra Magoni-Ferruccio Spinetti, Ron, Dario Vergassola e l’Orchestra di Piazza Vittorio.

Si prosegue con la contagiosa follia del gruppo teatrale che più rappresenta la savonesità, I Pirati dei Caruggi, capitanati da Enrique Balbontin, Andrea Ceccon, Fabrizio Casalino, Alessandro Bianchi e affiancati da Anna Maria Chiuri e Gianluca Ascheri. Portano in scena Abelinauti, spettacolo ricco di colpi di scena in cui, navigando di bolina contro le onde prodiere delle convenzioni, si salpa alla volta dell’orizzonte comico più sfrenato.

Ancora un’opera mai allestita prima d’ora a Savona. Si tratta del singspiel mozartiano Bastiano e Bastiana (1768), firmato dal regista torinese Davide Livermore per il suo progetto TIR (Teatro In Rivoluzione). Questa volta sarà direttamente «il teatro ad andare incontro al pubblico, ai cittadini, alle persone». Come? Con un’opera-camion, il 12 agosto, nel parcheggio ai piedi della fortezza del Priamàr: uno spazio “altro” come il giardino del medico e ipnotizzatore Anton Mesmer, in cui l’opera andò originariamente in scena narrando di amori e magia. Ecco come il melodramma, ogni volta, rinnova sé stesso. Lo fa – per usare le parole di Corneille ne L’illusion comique – con «incantesimi nuovi per effetti più rari».

La programmazione si conclude a ferragosto nel segno della musica strumentale di Vivaldi con una accattivante esibizione de I Solisti Veneti, la celebre orchestra padovana fondata nel 1959 dal compianto maestro Claudio Scimone.

 

Info: operagiocosa.it

 

Attilio Cantore

 

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