Definisce se stessa semplicemente come ‘narratrice di storie’, ma il modo in cui le racconta è tutt’altro che semplice. Stiamo parlando di Laurie Anderson l’artista proteiforme nata come violinista, che nei suoi 50 anni di carriera è stata scrittrice, performer e regista, artista visiva, compositrice, musicista d’avanguardia, poetessa urbana, femminista. Il suo ultimo film, “Heart of a Dog” – presentato al festival di Venezia nel 2015 – integra tutte le sue qualità: la musica originale, la spoken poetry, la regia e la video arte: tutte al servizio del racconto per una storia d’amore e separazione personale ma universale.
È suo lo spettacolo più atteso di Terraforma 2019 (dal 5 al 7 luglio nel bosco di Villa Arconati-FAR a Bollate, incentrato quest’anno sul tema del linguaggio), la rassegna realizzata in collaborazione con il Festival di Villa Arconati-FAR. Anderson, espressione vivente dell’arte interdisciplinare, presenta per la prima volta in Italia The Language of the Future, una performance emozionante e imprevedibile che mescola narrazione (spoken word), musica (violino elettrico e orchestra digitale) e proiezione di video interattivi. Fresca vincitrice del suo primo Grammy Award nella categoria Musica da camera/Small Ensemble per l’album Landfall – ispirato all’uragano Sandy che nel 2012 devastò anche il suo studio di Canal Street a New York, distruggendo il suo intero archivio personale di opere d’arte, strumenti musicali, documenti ed effetti personali – e indimenticata autrice di quel brano ipnotico, virale, da classifica che fu O Superman, Laurie Anderson con il semplice atto della sua presenza può condurre il pubblico verso infinite direzioni estetiche e sfumature emotive.
Un’artista in grado di tradurre il linguaggio cinematografico contemporaneo in musica è la cantautrice e compositrice britannica Mica Levi, anche nota come Micachu. Le colonne sonore da lei scritte e musicate, tra cui Under the Skin (2013) con Scarlett Johansson, Jackie (2016) di Pablo Larraín con Natalie Portman e Monos (2019), mostrano soltanto una piccola parte dell’enorme talento di Mica Levi, che preferisce rimanere nell’ombra più che crogiolarsi sotto i riflettori di un premio Oscar.
La performance inaugurale di Terraforma, è l’esibizione dal vivo dell’acclamata produttrice e compositrice di musica elettroacustica Caterina Barbieri, di ritorno in Italia da Berlino. Le sue composizioni sono lunghe escursioni analogiche che sondano temi legati all’intelligenza artificiale, al tempo e allo spazio, dando nuovo significato al linguaggio minimalista. Con il suo set granitico, DJ Stingray è pronto a veicolare il linguaggio industriale a cielo aperto, nello stesso contesto magistralmente “terraformato” da Jeff Mills lo scorso anno. Il linguaggio mistico di un outsider come Daniel Higgs, nell’esecuzione di The Fools Sermon, si manifesta invece attraverso omelie che, come portali, possono trasportare il pubblico verso nuove dimensioni. Se il suo banjo è un’astronave, la sua voce è un libro degli incantesimi.
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