Il dizionario Treccani definisce il teatro come «edificio o complesso architettonico costruito e attrezzato per rappresentazioni sceniche». Tuttavia, il teatro non è solamente un mero insieme di mattoni, bensì emozione, vita sociale, ritualità. È il luogo dove, nell’arco dei decenni, intellettuali e classe dirigente si davano appuntamento per le serate mondane. Un luogo magico dove la musica non era sempre il primo scopo di chi lo frequentava. Il teatro racconta tante storie, da quelle messe in scena secondo cartellone a tutte quelle legate ai convenuti all’opera. Come è risaputo il teatro, in tempi passati, era un luogo dove si poteva incontrare persone al riparo di occhi indiscreti, dove il gioco d’azzardo dilagava e perfino dove avere incontri galanti. Questa è la storia comune di tutti i teatri d’opera italiani almeno nel XVIII e XIX secolo, compreso il più celebre di tutti, il Teatro alla Scala di Milano. Le storie nel teatro sono state oggetto di una ricerca – comprensiva di mostra – coordinata da Franco Pulcini, direttore editoriale del teatro milanese e condotta dagli studenti del Conservatorio “G. Verdi” sotto la supervisione scientifica di Pinuccia Carrer affiancata da Antonio Schilirò e Massimo Gentili Tedeschi per la Biblioteca Braidense.
Lo studio intitolato I palchi e i palchettisti del Teatro alla Scala (17778 – 1920)
ha come oggetto la storia dei palchi del teatro, i suoi affittuari o proprietari, comprensiva di riferimenti biografici per ognuno dei 1.325 palchettisti individuati dal progetto. A causa del lockdown, la mostra a cura di Pier Luigi Pizzi inaugurata al Museo Teatrale alla Scala lo scorso 7 novembre, sostenuta da JTI (Japan Tobacco International) e da La Cimbali e MUMAC con l’ausilio di LG SIGNATURE come partner tecnologico, è chiusa al pubblico.
Ma la buona notizia è che ora gli esiti di quella ricerca sono disponibili a tutti e consultabili online. Il Teatro e il Museo li hanno resi accessibili in rete permettendo alla comunità e agli studiosi di accedere alla storia di uno dei siti più importanti e conosciuti della città lombarda. La pagina web, finora consultabile solamente all’interno della mostra, presenta cinque sezioni: Home, Progetto, Mappa digitale, Cerca, Approfondimenti.
L’approccio interattivo del sito è rappresentato dalla mappa digitale che riproduce il teatro con tutti i suoi 155 palchi numerati e cliccabili. Per ogni singolo palco si può accedere alla specifica scheda storica e alla cronologia dei proprietari. È inoltre possibile, con facile ed intuitiva interrogazione delle pagine web, avere informazioni specifiche sui palchettisti, quali connotati sociali, status o genere dei proprietari.
E così, grazie a un’iniziativa dal duplice valore, scientifico e culturale, le trasformazioni sociali, economiche e del costume della città di Milano si aprono alla conoscenza tanto dell’amatore quanto dello studioso.
Federico Furnari