Chamber Music Trieste: Playing on web

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Playing, la stagione cameristica di Chamber Music Trieste, si era interrotta lo scorso 4 marzo alle soglie del lockdown, dopo un acclamato concerto del violoncellista Luigi Piovano. La tensione verso una ripresa è stata istintiva e con il prolungarsi della quarantena si è resa ancor più urgente. Era necessario riannodare un filo spezzato: riconnettere il pubblico con un universo sonoro. Così, Chamber Music ha deciso di ripartire. E decide di farlo dal punto esatto in cui la programmazione si era fermata, convertendo ora i vari appuntamenti in un palinsesto digitale. Dal 28 aprile al 15 maggio, alle ore 18 sul proprio canale Facebook, sei appuntamenti in streaming: «in attesa di conoscere le modalità per ripartire dal vivo», spiega il Direttore artistico, Fedra Florit, «sempre al Teatro Miela dove proprio quest’anno abbiamo inaugurato una splendida camera acustica nella quale sono incastonati i nostri concerti. Siamo perfettamente convinti la performance dal vivo non abbia pari e quindi ci auguriamo di tornare presto alla “normalità” della stagione cameristica, e naturalmente a un contesto di sicurezza, salute e sostenibilità per tutti». 

Al via la rassegna Playing on web: protagonista di oggi è il Quartetto Werther (nella foto), una fra le più apprezzate e premiate giovani formazioni cameristiche made in Italy – formatosi sotto la guida del Trio di Parma, attualmente nel circuito delle Dimore del Quartetto e sostenuto dall’Associazione Musica con le Ali. Misia Jannoni Sebastianini (violino) Martina Santarone (viola), Simone Chiominto (violoncello) e Antonino Fiumara (pianoforte) conducono lo spettatore alla scoperta del Quartetto per pianoforte in do min. op. 15 di Gabriel Fauré, opera di straordinaria bellezza che ebbe una gestazione travagliata: dopo tre anni di lavoro, nel 1880 venne eseguito con grande successo, ma «Fauré decise tuttavia di ritornare sul finale, oggetto delle riserve di alcuni amici musicisti, per riscriverlo del tutto, dopo tormentati ripensamenti, nel 1883: a questo punto la versione originaria fu probabilmente distrutta dall’autore» (Cesare Fertonani). Il 1° maggio è la volta del Quartetto Savinio (vincitore del Premio Carloni 2011 e del Premio Shostakovich 2004), nato nel 2000 da un’idea di Alberto Ruta, Rossella Bertucci, Francesco Solombrino e Lorenzo Ceriani. Terza tappa nel segno di Beethoven, il 5 maggio, con il Trio Boccherini, frutto dell’incontro artistico fra giovani musicisti di stanza a Berlino (Suyeon Kang, Vicki Chan Powell e Paolo Bonomini). Si prosegue con la violoncellista Monika Leskovar – che molti ricordano per eclettiche performance in duo con Giovanni Sollima – vincitrice del Premio Rostropovich (1997) e dell’International ARD (2001). Violoncello e pianoforte in felice dialogo nel penultimo appuntamento (12 maggio) con Ella e Nicolas van Poucke. Gran finale il 15 maggio con una preview della Stagione 2021: il Quatuor Hermès (vincitore del Concorso di Ginevra 2011 e delle Young Concert Artists Auditions di New York 2012) insieme al violista Miguel da Silva per l’esecuzione del Quintetto in fa maggiore WAB 112, capolavoro cameristico – incastonato cronologicamente fra la Quinta e la Sesta sinfonia – in cui Anton Bruckner sembra chiarificare e accertare i caratteri essenziali del suo sinfonismo, utilizzando con più coraggio un discorso musicale posto «tra la variazione libera e la wagneriana melodia infinita». 

Info: acmtrioditrieste.it

Attilio Cantore

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