La nuova stagione del Teatro Massimo di Palermo

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Particolarmente gremita la Sala Grande del Teatro Massimo di Palermo lunedì 11 settembre per la conferenza stampa di presentazione della Stagione 2018.

Alla presenza dei giornalisti e della cittadinanza sono intervenuti il sovrintendente del teatro Francesco Giambrone, il sindaco della Città e presidente della Fondazione Teatro Massimo Leoluca Orlando, il direttore artistico Oscar Pizzo, il direttore musicale Gabriele Ferro e l’assessore alla cultura del Comune di Palermo Andrea Cusumano.

Una stagione che il sovrintendente Francesco Giambrone ama sintetizzare con due parole chiave: curiosità e innovazione. «È un modo di pensare il teatro che permette di allacciarsi all’Europa» secondo il direttore artistico Oscar Pizzo che afferma anche la forte collaborazione con importanti teatri europei; uno sforzo che ha portato il Teatro Massimo ad acquistare pari dignità di teatri come Vienna, Berlino, Parigi, in un ambiente difficile dove vige una rigida gerarchia. Agli appuntamenti con il grande repertorio, particolarmente amati dal pubblico, si affiancheranno quindi spettacoli ricchi di modernità e novità. «Venire a teatro deve essere un’occasione per scoprire qualcosa di nuovo, che non si conosce, un momento di arricchimento e di scoperta di nuove emozioni» afferma il sovrintendente; parole cui fanno eco quelle dell’assessore alla cultura Andrea Cusumano secondo cui il teatro, oltre la funzione d’intrattenimento, abbia un’importante funzione formativa.

Si comincia dunque il 23 gennaio con Guglielmo Tell di Gioacchino Rossini, un’opera che non si esegue al Teatro Massimo da sessant’anni; «Intere generazioni che non conoscono il Guglielmo Tell» dice Giambrone con un pizzico di orgoglio sia per la scelta del titolo d’apertura della stagione sia per la qualità dell’allestimento proposto, affidato a Damiano Micheletto che, per l’occasione, ha ripensato l’allestimento della Royal Opera House Covent Garden di Londra del 2015. L’opera inoltre sarà rappresentata per la prima volta a Palermo nella versione originale francese.

Dal punto di vista della scoperta e delle novità rientrano anche i grandi debutti della nuova stagione: Roberto Frontali (il ruolo di Guglielmo Tell), Nadine Sierra (il ruolo di Elvira ne I Puritani), Desirée Rancatore e Sonia Ganassi (rispettivamente i ruoli di Zerline e Lady Pamela in Fra Diavolo), ma sarà anche il debutto per un regista d’eccezione come John Turturro che sarà impegnato in Rigoletto di Giuseppe Verdi (dal 13 al 21 ottobre) in un nuovo allestimento in coproduzione con il Teatro Regio di Torino e l’Opéra de Wallonie Liège. «Proprio sul Rigoletto si punta molto» afferma il direttore artistico Oscar Pizzo che tiene a precisare l’esclusiva qualità dell’allestimento che vede inoltre la presenza di uno staff esclusivo composto da Marco Piemontese e Santo Richard Loquasto, scenografi storici dei film di Woody Allen. Sarà un Rigoletto ambientato nel Settecento ma con una fisionomia psicologica tipica della cultura newyorkese.

Nel campo dell’innovazione l’allestimento di Fra Diavolo di Daniel-François-Esprit Auber, seconda opera in cartellone (dal 21 al 27 marzo), rappresenta una vera chicca. Un nuovo allestimento, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti, in cui per la prima volta in un teatro d’opera le scenografie saranno prodotte interamente con l’ausilio delle stampanti 3D, grazie alla collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma e con la Wasp, azienda italiana che vanta le più grandi stampanti 3D del mondo.

Grande attesa anche per La mano felice di Arnold Schönberg e Il castello del Principe Barbablù di Béla Bartók (dal 18 al 27 novembre) con la regia di Stefano Ricci e Gianni Forte, giovani autori e registi di teatro sperimentale al loro vero primo impegno operistico dopo il trionfo, non senza polemiche, di Turandot allo Sferisterio di Macerata lo scorso luglio.

Il Teatro Massimo non perderà occasione di omaggiare a settembre anche la Biennale d’Arte Contemporanea Manifesta12 con uno spettacolo di danza prestigioso della coreografa Carolyn Carlson integrato con video di Bill Viola e che vedrà impegnati i solisti Sara Orselli, Won Myeong Won, Céline Maufroid insieme a tutto il Corpo di Ballo del Teatro Massimo.

Proprio in merito alla danza il sovrintendente Giambrone tiene a sottolineare la controtendenza a investire con il massimo sforzo sul proprio Corpo di Ballo, ritenendola una scelta strategica, precisa e necessaria per la ricchezza di un teatro. Per la danza in cartellone anche Don Chisciotte di Minkus (dal 20 al 25 febbraio) e un grande spettacolo con coreografie di Gentian Doda, Nacho Duato e Jiří Kylían (dal 28 aprile al 5 maggio).

La stagione di opere e balletti si completa con Le nozze di Figaro, L’elisir d’amore, Rapsodia satanica/Cavalleria rusticana e La Bohème.

Novità anche per la stagione sinfonica con il ritorno di Zubin Mehta che dirigerà il Requiem di Verdi e con la presenza di Michele Mariotti (Quinta di Mahler), Fabio Biondi (Messa K 427 di Mozart), Asher Fisch (Angeli ed eroi), Wayne Marshall (Gershwin/Ellington) e l’attesissimo concerto di Tan Dun (Leone d’oro alla biennale di Venezia e Oscar a Hollywood per le musiche del film La tigre e il dragone). Tan Dun, con Giovanni Sollima e la Kids Orchestra del Teatro Massimo, eseguirà un concerto per smartphone e orchestra e presenterà il suo brano The Map. Un concerto che rappresenta una vera sfida, complicato quanto unico.

La stagione sinfonica, che prevede dodici concerti in tutto, conta inoltre la partecipazione del Brass Group – Orchestra Jazz Siciliana e l’esecuzione de Il diluvio universale di Michelangelo Falvetti, compositore siciliano del Seicento, con l’Orchestra Nazionale Barocca dei Conservatori diretta da Ignazio Maria Schifani.

Il rinnovo dei vecchi abbonamenti sarà possibile dal 15 settembre; nuovi abbonamenti disponibili dal 24 ottobre.

Immagine di copertina Ph. Getty images

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