#JAZZ Dalla parata di stelle di JazzMi ai Giant Steps di John Coltrane

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Conto alla rovescia, nel segno della ripartenza… Torna per la quinta volta a Milano JazzMi ed è festa grande tra gli amanti della musica improvvisata di qualità. Anche perché ledizione 2020 della rassegna – dal 22 ottobre al 1° novembre e spalmata su vari palchi cittadini, dal Teatro dell’Arte della  Triennale alla Santeria, dal Blue Note al Volvo Studio, dallo spazio Base al Conservatorio ma anche è la prima dell’era Covid. E, all’insegna dello slogan “Distanti ma vicini” e nel rispetto delle regole anti-assembramento, vede sfilare una notevole concentrazione di big di tutte le generazioni e per tutti i gusti.

Tra gli italiani si va dal terzetto Danilo Rea, Massimo Moriconi e Alfredo Golino – che renderanno omaggio agli ottant’anni di Mina – all’iconico James Senese, protagonista del jazz-rock made in Napoli; da Stefano Bollani, con le sue variazioni pianistiche su Jesus Christ Superstar, ai veterani Gianluigi Trovesi (ance) e Gianni Coscia (fisarmonica), il cui ultimo album Ecm –  La misteriosa musica della Regina Loana – è un gran bel disco tra jazz da camera e folk. Non può mancare un pezzo da novanta della nostra scena, il trombettista Paolo Fresu: il suo progetto s’intitola Around Tŭk, dal nome della sua etichetta discografica dedicata ai nuovi talenti, molto dei quali saranno al centro dei suoi concerti. Spicca poi la presenza di Enrico Pieranunzi col suo Fellini Trio. Tra gli artisti più versatili della scena europea, il pianista romano ha da poco dato alle stampe un album eccellente. È Time’s Passage (Abeat, distribuzione Ird), un lavoro di canzoni in senso lato, che dà “parola” a svariate sue composizioni: a dargli man forte la vocalist Simona Severini e un gruppo “doc” con il vibrafonista Andrea Dulbecco, il bassista Luca Bulgarelli e l’amico francese André Ceccarelli, uno dei maestri della batteria d’Oltralpe.

Sul fronte internazionale da non mancare le esibizioni di Yaron Herman, della cubana Yilian Cañizares e del duo composto dal percussionista Mino Cinelu e dal trombettista norvegese Nils Petter Molvær. Ciliegina sulla torta, l’appuntamento con Camille Bertault (foto ©Jean-Baptiste Millot): la fantasiosa vocalist parigina in equilibrio tra improvvisazione, stile detto vocalese e chanson, debutta sul palco del Blue Note. In repertorio canzoni del nuovo album Sony Le tigre (dove ad accompagnarla cè il virtuoso del pianoforte Jacky Terrasson) e pezzi storici come la strepitosa rilettura “francesizzata” di Giant Steps, brano-simbolo di John Coltrane.

A proposito del geniale sassofonista afroamericano arriva in download e in streaming e nei negozi Giant Steps: 60th Anniversary Deluxe Edition (Rhino, distribuzione Warner), nuova versione rimasterizzata del primo lavoro di “Trane” per la Atlantic Records insieme a otto registrazioni alternative. Il doppio cd – disponibile anche su Lp – viene pubblicato in occasione della ricorrenza dei sessant’anni. Meno di due settimane dopo aver concluso il suo lavoro con Miles Davis per Kind of Blue (diventato l’album jazz più venduto della storia) e in libera uscita dal quintetto del trombettista, l’artista di Hamlet firma il primo vero capolavoro: un disco che, oltre alla leggendaria title-track, contiene  gioielli come la romantica ballad Naima (scritta per la sua prima moglie) e la vertiginosa Countdown. «La musica di John è una gioia da studiare e da suonare. Ed è pure una gioia da ascoltare», ha detto Ravi, figlio del maestro e anche lui sassofonista. Coltrane è morto nel 1967, a soli 41 anni. Ma il suo sound e le sue composizioni sono più vive che mai.

Info: jazzmi.it

Ivo Franchi

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