Inaugurato con applausi scroscianti e la Sinfonia n. 8 di Bruckner diretta da Daniel Barenboim, sul podio di una Staatskapelle evidentemente emozionata, il Musikfest 2017 di Berlino si conferma come un evento che per ogni sua edizione riserva mille sorprese.
Quest’anno, punto focale del festival – organizzato in collaborazione con la Fondazione Berliner Philharmoniker – è il dialogo tra musica antica e modernità, con un occhio rivolto all’Italia, paese tra i protagonisti principali di questa edizione. E c’è, infatti, un fil rouge che, partendo dalla culla del melodramma, in occasione del 450° anniversario dalla nascita di Claudio Monteverdi, giunge a Luigi Nono, Salvatore Sciarrino e Giuseppe Verdi.
In programma zuerst, anzitutto, tre dei capolavori di colui che certamente tra il Rinascimento e il Barocco non passò inosservato: da L’Orfeo ( 2 settembre), Il ritorno d’Ulisse in patria ( 3 settembre) e L’incoronazione di Poppea ( 5 settembre), con l’English Baroque Soloists ensemble ed il Monteverdi Choir, diretti dal loro fondatore Sir John Eliot Gardiner: «con questa trilogia vogliamo condurre il pubblico in un viaggio – spiega il celebre direttore d’orchestra inglese – che dal mondo pastorale, giunge alla corte e alla città, dal mito della politica, all’innocenza e alla corruzione. Da un ritratto di un uomo soggetto al capriccio degli dei, conduce ad un eroe imprigionato dalla sua condizione umana, e finalmente al doppio ritratto di amanti pazzi, incontrollati nella loro ambizione e lussuria. Chi sarà il verso vincitore alla fine? Io dico la musica». Il RIAS Kammerchor, diretto da Justin Doyle, invece, eseguirà il celebre Vespro della Beata Vergine, sempre del celebre compositore cremonese. Seguirà poi il Requiem di Mozart con i MusicAeterna e Teodor Currentzis.
E dopo quasi vent’anni di assenza dalla capitale tedesca, la Filarmonica della Scala torna a Berlino, ed è per la prima volta ospite del Musikfest, proprio alla Philharmonie che tanto porta con sé il ricordo di Claudio Abbado, oggi però sotto la direzione di Riccardo Chailly, con in programma lo Stabat Mater e l’Ouverture da I vespri siciliani di Giuseppe Verdi.
Anche il milanese Daniele Gatti sarà ospite del festival, dirigerà infatti la Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam della quale è il nuovo direttore musicale, in programma la Sinfonia n. 9 di Bruckner e IN-SCHRIFT, lavoro del compositore Wolfgang Rihm composto per la Basilica di San Marco a Venezia.
Un omaggio all’Italia che passa anche per Paganini e Salvatore Sciarrino, nel concerto del violinista russo Ilya Gringolts, ma anche per Il canto sospeso di Luigi Nono con il soprano Mojca Erdmann, il mezzosoprano Jenny Carlstedt ed il tenore Robin Tritschler, e ancora il ricordo di Ferruccio Busoni con i Berliner Philharmoniker diretti da Susanna Mälkki.
«Il programma Musikfest di quest’anno offre ancora una volta un panorama variegato che spazia dalla storia musicale del tardo Rinascimento e primo Barocco, a quella dei nostri giorni – spiega Winrich Hopp, direttore artistico del festival – attraverso le note di Luigi Nono, Salvatore Sciarrino, Wolfgang Rihm, Harrison Birtwistle, Rebecca Saunders e Mark Andre, ma anche Isang Yun, del quale quest’anno ricorrono i cento anni dalla nascita». E sarà proprio al compositore coreano, scomparso nel 1995, che verrà dedicata una sezione del festival, con due concerti, proprio nel giorno di quello che sarebbe stato il suo compleanno, il 17 settembre.
Foto di copertina: Teodor Currentzis