Il Festival Adriatico Mediterraneo, si terrà da mercoledì 29 agosto a sabato 1 settembre: quattro giorni intensi di appuntamenti, di musica, di incontri. Il luogo è Ancona, lo sguardo è sempre quello curioso ed esploratore rivolto al mare. Cambia la prospettiva, come spiega il direttore artistico Giovanni Seneca: «AdMed è un festival che rilancia la necessità di un dialogo tra i popoli attraverso la cultura e che sposta l’attenzione verso il Mediterraneo e in particolare verso il Nord Africa. I concerti saranno dedicati ad artisti significativi con uno sguardo approfondito sull’area maghrebina come Bombino o Aeham Ahmad».
Il Premio Adriatico Mediterraneo che viene ogni anno assegnato alle personalità che si impegnano per la cultura e per i diritti nel Mediterraneo e nei Balcani nel 2018 viene attribuito al pianista siriano Aeham Ahmad. Classe 1989, lavora nel negozio di strumenti musicali di suo padre quando scoppia la guerra in Siria. Lui porta il suo pianoforte in strada con un carretto e canta per la gente stremata dall’assedio delle truppe di Assad, dai jihaidisti, dai bombardamenti e dalla fame, diventa “il pianista di Yarmuk”, il gigantesco campo profughi palestinesi alle porte di Damasco. Il giorno del suo compleanno arrivano i miliziani dell’ISIS e bruciano il suo pianoforte, in quanto “haram”. A quel punto Aeham decide che è giunta l’ora di partire e percorre le migliaia di chilometri che separano Damasco da Berlino a piedi, su bagnarole di fortuna, autobus devastati, come migliaia di suoi connazionali. In Germania ricomincia a fare ciò che faceva a Yarmuk, suona e canta per i bambini sballottati dall’esilio, inizia a fare concerti e a ricevere riconoscimenti per il suo impegno a favore dei diritti umani. Lo riceverà il 29 agosto alla sede IAI di Cittadella ad Ancona e la sera stessa terrà un concerto alla Mole Vanvitelliana.
Il 30 agosto direttamente dai territori tuareg del Niger arriva ad Ancona Bombino: chitarrista a cavallo tra rock, blues e world music Bombino è ormai acclamato a livello internazionale come una delle voci più originali arrivate dall’Africa. Anche lui costretto a lasciare la sua terra a causa di guerre e scontri – il suo ultimo album “Deran” è il primo realizzato in Africa dopo un decennio – è impegnato a favore di rifugiati e migranti. Il 31 agosto si alza il velo su A.T.A. – Acoustic Tarab Alchemy, il nuovo progetto di Houchine Ataa, il cantante tunisino dell’Orchestra di Piazza Vittorio, che unisce un’anima di misticismo sufi ai suoni jazz e crea un suono tutto da scoprire. Il 1 settembre il Festival volge lo sguardo nei Balcani con i Meszecsinka, gruppo con base ungherese ma con radici in tutta l’Europa orientale che si sta imponendo come una delle voci più forti e significative della scena world. Concerti all’alba, al tramonto e a tarda sera: seguendo il sole di Ancona. Incontri, libri, escursioni: dal terremoto ai migranti, dalla Siria all’ambiente marino.