Why so serious?: il tema del Joker, ultimo ruolo di Heath Ledger

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Una suite di nove minuti e una manciata di secondi: ascoltarla vuol dire sprofondare nell’anima tormentata di un personaggio che, dai fumetti al grande schermo, incarna uno dei cattivi più malvagi e imprevedibili.

Quando Hans Zimmer, al lavoro con James Newton Howard, compone “Why so serious?”, non vuole semplicemente raccontare il Joker: il compositore si addentra nella mente del personaggio, ne esplora le oscurità abissali e i segreti più contorti, riemerge intriso di ansie e follie. Così, il brano serpeggia ne “Il cavaliere oscuro” per trovare, nella scena della festa a casa di Bruce Wayne, il suo vertice. Il suono fa il suo ingresso, accompagnando il Joker stesso, ed è vero protagonista, aggressivo, sofferente, inquietante.

Una simile resa sonora non è ottenuta, come si potrebbe pensare, con un sovraccarico strumentale, bensì lavorando per sottrazione. Sono due note a dare vita a questo big bang psicologico e sonoro:  Martin Tillman conduce il suo violoncello al limite espressivo, generando una tensione che viene portata all’apice in pochi secondi. Inoltre, il disagio non è lineare ma, come se non bastasse, sporcato da imperfezioni: il suono sfigurato delle chitarre, suonate con elementi metallici, le cadute nel silenzio improvvise, il ticchettio percussivo di un orologio lontano, l’improvviso ingresso del corpus orchestrale.

Il Joker di Zimmer, Howard e Nolan è afflitto da spasmi di dolore, del tutto fuori controllo, anarchico nella sua logica totalmente folle, preda di un vortice di perversione e malvagità: e tutto questo trova voce, come solo la musica è in grado di fare, proprio attraverso la suite.

Accanto all’antieroe, anche Batman ha un suo tema, peraltro già anticipato nel precedente film della trilogia di Christopher Nolan, di cui questo lungometraggio è il capitolo centrale. Nel caso specifico del Joker, da quelle due note tirate al violoncello emerge una dimensione ulteriore, ad avvolgere quella che è stata un’interpretazione monumentale, nonché l’ultima prima della tragica scomparsa, di Heath Ledger.

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