Non è la prima volta che Città di Castello sceglie la Russia come Nazione protagonista del suo Festival annuale, giunto al 53° appuntamento. In precedenza, ci ha ricordato il direttore artistico Aldo Sisillo, il periodo prescelto era stato quello che ha origine nella fondazione di Pietroburgo quale capitale, frutto dell’aspirazione alla modernizzazione che coinvolse anche numerosi artisti italiani e vide i nostri musicisti apprezzati in un paese che, in seguito, riscoprì e valorizzò suoni e colori cari al suo popolo.
Nel prossimo Festival delle Nazioni, che avrà luogo dal 22 al 29 di agosto 2020 in Città e nel verde territorio dell’Alta Valle del Tevere, si punterà l’attenzione proprio sui trent’anni tra la fine dell’Ottocento ed i primi del Novecento, gli anni d’argento, anni di straordinaria innovazione e comunicazione culturale internazionale, ovunque ma particolarmente nella Russia in fermento pre-rivoluzionario.
Gli innamorati del post-romanticismo di Rachmaninov, del simbolismo di Skrjabin, del modernismo di Prokof’ev dominante in Pietroburgo, avranno di che esserne lieti, tanto più che molti tra gli interpreti saranno talentuosi e appassionati musicisti russi. E potremo anche conoscere a fondo un personaggio qui da noi poco frequentato, Nikolaj Medtner, autore raffinato le cui musiche di grande cantabilità tardo-romantica esprimono anche una sensibilità simbolista: sarà presentato in una conferenza–concerto dal musicologo Luigi Ferrari e dalla pianista Costanza Principe. Motivi dimenticati è il titolo dell’incontro che avrà luogo nella Pinacoteca di Città di Castello, dove Ferrari sintetizzerà il suo Triade minore (Ponte alle Grazie 2018), autentico successo editoriale.
Potremo tuttavia cominciare a conoscere Medtner assieme ai suoi più famosi compatrioti già nella serata inaugurale, che vedrà Dmitry Shishkin protagonista al Teatro degli Illuminati, dove avrà luogo anche il concerto di chiusura con il violinista Kirill Troussov con il famoso Stradivari Brodsky. Insieme alla sorella Alexandra Troussova, al pianoforte, proporranno il ricco programma che si concluderà colla famosa Sonata in re maggiore di Prokof’ev. E ancora qui avrà luogo un concerto che già nel titolo svela il programma, Un cuore inquieto batte, nel corso del quale il soprano Maria Komarova con la pianista Svetlana Makedon ci regaleranno liriche e arie d’opera russe, alcune delle quali tratte dalla poco conosciuta Yolanta di Čajkovskij e dalla Fanciulla di neve di Rimskij-Korsakov.
Anche i nostri interpreti saranno in scena per rendere omaggio alla Russia, la Filarmonica Gioachino Rossini di Pesaro (nella foto) diretta dalla giovane Alicia Galli con Silvio Orlando voce recitante vedranno senz’altro un pubblico composito per l’esecuzione di Pierino e il lupo di Prokof’ev proposto col Carnevale degli animali di Saint-Saëns. Realtà, sogno e delirio nella letteratura russa è il tema che sarà trattato a Sansepolcro, patria di Piero della Francesca, ad opera della Associazione Culturale Laboratori Permanenti, e anche il Quartetto Werther, vincitore del Concorso Nazionale Alberto Burri 2019 e quest’anno del Premio Pietro Farulli nell’ambito dei riconoscimenti della Critica Musicale per il Franco Abbiati, tornerà al Festival con un concerto che avrà luogo a San Giustino, nel giardino del Castello Bufalini.
Il Festival non dimentica poi le celebrazioni in occasione del 250° anniversario della nascita di Ludwig van Beethoven: lo farà come è nel suo stile, con … e nel salottino di Beethoven apparve un oboe! L’oboista Omar Zoboli e il fortepianista Aldo Cerasoli eseguiranno alcune trascrizioni di musiche del compositore di Bonn, rarità originali, da scoprire a Citerna.
Info: festivalnazioni.com
Annamaria Pellegrini