Donne all’Opera: nasce un database per le compositrici

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Scorrendo i nomi citati nei vari manuali di storia della musica può capitare di imbattersi in nomi femminili, perlopiù appartenenti a rinomate cantanti o musiciste. Eppure vi furono anche donne che si cimentarono – e con discreto successo – in un campo principalmente maschile come la composizione. Di esse non vengono citati che pochi nomi, di solito Nannerl Mozart, Clara Schumann e Fanny Mendelssohn.

Un database per impresari, musicisti e compagnie

Al giorno d’oggi, con la crescente attenzione verso la parità di genere, si sta cercando di riscoprire anche le compositrici del passato, ma finora nessuno aveva posto l’attenzione verso il mondo dell’opera. È questa consapevolezza che ha spinto le musicologhe statunitensi Christine Ammer e Penny Brandt (quest’ultima anche direttore artistico del Women Composer Festival di Hartford) a creare un database di opere liriche composte da donne nel corso dei secoli.

L’archivio raccoglie più di cinquecento titoli composti da donne e messi a disposizione per le compagnie o i teatri che vogliano cimentarsi nella produzione di opere raramente o mai rappresentate in epoca contemporanea. Ce n’è per tutti i gusti –  dal melodramma alle commedie, alle opere per bambini – e per tutte le nazionalità.

L’opera al femminile

Si scopre così un percorso parallelo e poco battuto nella Storia della musica: se le origini del teatro d’opera si possono far risalire in primissima istanza all’Euridice di Ottavio Rinuccini (Firenze, 1600), già nel 1625 Francesca Caccini presentava la sua commedia La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina.

Fra le italiane spicca anche il nome di Adelaide Orsola Appignani che compose cinque opere tra il 1827 e il 1876 (alcune rappresentate, si dice, con gran successo). Fu anche cantate, direttrice d’orchestra e socia onoraria dell’Accademia di Santa Cecilia. Sue contemporanee furono Carolina Uccelli, autrice di un melodramma e di un’opera sacra e Carlotta Ferrari (tre opere e una Messa da Requiem). Altri nomi interessanti: Elsa Olivieri Sangiacomo, moglie, musa e collaboratrice di Ottorino Respighi, Maria Teresa Agnesi, Irma Ravinale.

Rileggere l’Opera

Certo, il repertorio operistico è piuttosto ristretto e una produzione diversa dai soliti grandi nomi è spesso un azzardo troppo rischioso per molti teatri. Si aggiunga che magari se queste compositrici non hanno passato il setaccio della Storia il motivo può essere anche dovuto ad un valore musicale modesto (senza scomodare ipotesi maschiliste: è successo anche a molti loro colleghi uomini). Eppure oggi i tempi sono maturi per una rivisitazione dell’Opera in chiave femminile. Questo potrebbe essere un primo passo.

Immagine di copertina Clara Schumann

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